Fumata nera anche dopo quest’ultimo tentativo, ossia un incontro al ministero dello Sviluppo economico tra rappresentanze sindacati e di StMicroelectrics, Micron e 3Sun. L’obiettivo era quello di verificare la situazione relativa al contratto di programma che prevedeva l’investimento di risorse economiche pubbliche per sostenere le attività produttive delle aziende. Un modo per scongiurare quella che appare come l’ennesima drammatica crisi occupazionale. In incontro cui i sindacati sono andati con le idee ben chiare: “StMicroelectrics e il Governo Italiano – spiegano – quest’ultimo azionista pubblico, nel 2010, hanno ceduto, incassando 600 milioni di euro, le attività del settore memorie alla multinazionale Micron, che ha da subito dichiarato di non essere interessata a incentivi pubblici per evitare vincoli in Italia rispetto alla permanenza e ai livelli occupazionali. Micron tra trasferito il know how italiano negli Usa e non ha effettuato gli investimenti previsti in questi anni, dichiarando ad agosto 2013 esuberi a livello mondiale per il 5% degli addetti”. Insomma, prendi “i soldi” e scappa. “Ancora oggi – spiegano ancora i sindacati – risultano problematiche le prospettive di 3Sun rispetto alle perdine del business nel settore fotovoltaico e quindi l’occupazione nel sito di Catania”. I sindacati hanno chiesto la verifica e l’applicazione degli impegni assunti a suo tempo dal contratto di programma che impegnava il Governo a svolgere un ruolo di garante, che a questo punto appare abbastanza labile. Così come sono apparse non soddisfacenti le risposte da parte delle aziende. Nulla di fatto, dunque, fino ai prossimi incontri fissati già per il 29 ottobre per 3Sun, il 7 novembre per Micron e il 12 novembre per St. L’unica promessa strappata quella a Micron che si è impegnata a non dichiarare nuovi esuberi fino al prossimo incontro.