Gli studenti della Brianza a scuola di legalità
Vimercate scuola, l’Istituto diventa un modello europeo contro la corruzione. Nelle aule dell’Itituto Floriani, i professori hanno affrontato le tematiche di legalità e corruzione. Un percorso che è stato intrapreso grazie alla collaborazione di Transparency International Italia. Alla presentazione di lunedì 6 giugno anche Walter Mapelli, magistrato di Monza impegnato nella lotta alla corruzione.
Vimercate Scuola: il progetto europeo tra Brianza e Ungheria
Il progetto Erasmus Plus è stata la base comune sulla quale l’Istituto Floriani ha potuto confrontarsi con scuole di Ungheria e Slovenia. Obiettivo: creare strumenti didattici da esportare in Italia e Europa. Per fare questo, la collaborazione con Transparency International è stata fondamentale. Un modello di legalità esportabile.
Vimercate Scuola: i ragazzi del Floriani al lavoro
Per realizzare concretamente il progetto, gli studenti dell’istituto Floriani si sono rimboccati le maniche. Durante l’anno scolastico 2015/16, alcuni professori hanno testato nelle classi il modulo innovativo legato al tema legalità. Dopo la teoria, la pratica. Gli studenti hanno realizzato diversi lavoro multimediali per comunicare al meglio il progetto. Ricerche, video, cartelloni, una candid camera e un flashmob.
La presentazione e le testimonianze
La mattinata all’Istituto Floriani è stata aperta da due ospiti d’eccezione. Walter Mapelli, magistrato di Monza, e Gianni Santucci, giornalista del Corriere della Sera. Entrambi gli invitati hanno collaborato alla stesura del libro “La democrazia dei corrotti”, testimonianza della situazione critica italiana. “La corruzione è uno dei crimini che più impatta negativamente sulla nostra collettività e ci vuole dunque l’impegno di tutti per sconfiggerla”. Queste le parole del magistrato monzese. Anche Santucci ha speso diverse parole di fronte alla platea di studenti del Floriani. “É un reato che fa tante vittime, anche se non ce ne accorgiamo subito. Il nostro compito di giornalisti è provare a rendere le persone consapevoli dei danni della corruzione e di chi sono le vittime”.
Alessandro Galli