Vimercate, critichi l’assessore Pd? Finisci in Procura. Succede anche questo nella oramai non tanto più ridente Brianza. La critica? Un delitto, almeno a giudicare dal seguito. Protagonisti della vicenda tre esponenti di Noi di Destra nel Pdl indagati per diffamazione. Il magistrato ha da pochi giorni chiuso le indagini e ora per i tre ci sono soltanto due possibilità: l’archiviazione oppure il rinvio a giudizio. La loro colpa? Quella, appunto, di avere criticato un assessore della giunta di sinistra capitanata dal sindaco Paolo Brambilla.
LA PROTAGONISTA – Al centro del caso l’assessore Mariasole Mascia, titolare della delega alle Politiche giovanili. Una giovane avvocato (o avvocatessa) targata Partito democratico. L’assessore, e basta un’occhiata al suo profilo facebook, è da sempre vicina all’Unione degli studenti (Uds), tanto da rendersi protagonista lo scorso ottobre, insieme a Uds e Anpi, anche di un “dialogo”, per così dire, con alcuni esponenti di Forza Nuova che avevano scelto Vimercate come piazza per il loro volantinaggio. All’assessore la presenza di forzanovisti non era piaciuta, tanto è vero che – dal suo stesso profilo facebook – scrive: “Ho detto loro che i nostri valori di libertà democrazia e uguaglianza ci impediscono di rifiutare la loro presenza, ma ce la fanno mal tollerare”. Insomma, niente destra a Vimercate. Ma da parte di Forza Nuova, per quel che ci consta, nessuna denuncia.
IL FATTO – A denunciare tre esponenti di Noi di Destra, infatti, è stata lei. La critica politica per l’avvocato assessore sarebbe sfociata nella diffamazione. Il caso risale allo scorso febbraio quando Mascia aveva rilasciato una serie di dichiarazioni relative ai continui controlli effettuati dai carabinieri all’istituto onnicomprensivo di Vimercate. I controlli, per inciso, si erano conclusi quasi sempre con arresti e denunce a carico di altrettanti studenti tanto che i carabinieri della Compagnia di Vimercate erano diventati all’epoca dei fatti una presenza costante fra le aule della scuola. Dopo l’ennesimo blitz, ma soprattutto dopo la protesta contro i controlli organizzata dagli stessi studenti, l’assessore aveva preso la parola sostenendo questa tesi: “Rispetto i carabinieri – aveva detto – ma è giusto che i ragazzi chiedano prevenzione e non repressione”. L’esternazione aveva scatenato un putiferio e tra coloro che avevano reagito in difesa dei militari, anche gli esponenti di Noi di Destra che avevano attaccato l’assessore sostenendo, tra le altre cose, che la vicinanza agli studenti dell’Uds fosse più di natura elettorale che non istituzionale. Da qui la denuncia.
LA SITUAZIONE – Ora sarà il magistrato a decidere sul destino dei tre indagati che entro più o meno un mese sapranno se saranno rinviati a giudizio per diffamazione oppure il caso sarà archiviato. Un po’ come attendiamo di sapere l’esito della denuncia presentata a Giussano quando fu una candidata del Partito democratico a dare della “vacca” ad un’ex candidata sindaco. Insomma “vacca” contro “elettoralmente vicina”. Chissà cosa ne penseranno i giudici. Ma forse ha ragione Mascia, il secondo è peggio…