Vimercate Cinque stelle ed una bugia

vimercate cinque stelle

Da sindaco a tempo pieno come promesso in campagna elettorale al mezzo servizio di oggi

Vimercate Cinque stelle, una bugia e trenta voti. Quelli che spalancarono le porte del Paradiso comunale al grillino Francesco Sartini (M5S). E aprirono quelle del Limbo dell’opposizione a Mariasole Mascia (Pd). Trenta voti sull’onda di quella promessa fatta da Sartini di un impegno a tempo pieno. A differenza della sua avversaria Mascia più onesta e realista sul futuro professionale. Voti maledetti. Che ora appaiono come i 30 denari di evangelica memoria che cambiarono la storia. Anche se alla fine servirono per un “nobile” scopo. Sia ben chiaro. Non del tradimento famoso stiamo facendo paragone. Ma del fatto che furono utilizzati per acquistare un terreno fuori Gerusalemme dove venivano sepolti i non ebrei. Gesto riprovevole allora. A pensarci bene però un “pizzico di tradimento” nella vicenda del sindaco partime c’è.

Vimercate Cinque stelle: una promessa mancata

Sartini la bugia l’ha raccontata in campagna elettorale. “Farò il sindaco a tempo pieno”.  Mariasole Mascia, candidata Pd, in un dibattito pubblico aveva osato dire una sola cosa. La verità. “In caso di elezione mi organizzerò per far conciliare la mia professione di avvocato con quella di amministratore…”. Vergogna Mascia. Sdegno, orrore, indignazione popolare. Onestà, onestà, onestà. I cittadini di Vimercate si servono a tempo pieno. Sartini sull’onda dell’indignazione popolare, gonfiata a dismisura anche da questa affermazione, vinse. Ora prendiamo atto abbia cambiato idea. Sperando che consecutio temporum, analisi logica, grammaticale e persino ortografia della mia frase siano corrette. Ma soprattutto il congiuntivo. In caso contrario sarei (fossi) in buona compagnia. Luigino Di Maio docet. Docet si fa per dire…

Vimercate Cinque stelle due ritratti

Il sindaco Sartini non è cattivo. Ha un aspetto bonaccione. Da compagno del banco di mezzo delle elementari di cui dopo anni non ti viene in mente il nome e vagamente rimembri poco pure la faccia. Innocuo. Se non fosse che improvvisamente ti ricordi di una promessa fatta e non mantenuta. Ecco. Può essere benissimo lui. Un “bagai dell’uretori” (ragazzo dell’oratorio per i non indigeni…) che quando subisce qualche critica, arrossisce. Abbassa gli occhi. E chiama l’avvocato.

Vimercate Cinque stelle e tre personalità

In questo caso si è contraddetto. E lui che fa? Invece di chiedere scusa se non ai suoi concittadini almeno alla “povera” Mascia mandandole dei fiori. Raddoppia. Ci spiega le ragioni della scelta. Da politicante provetto sembra posseduto da un delirio di onnipotenza. La cui epifania (dell’onnipotenza), nel suo caso, si è manifestata oltre che con denunce agli avversari, anche contraddicendosi sul lavoro a tempo pieno in Comune.

Vimercate Cinque stelle e un… Cilindro

Premesso quanto diceva un maestro del calibro di Indro Montanelli (non Marco Pirola…). Solamente Dio e gli imbecilli non cambiano mai idea. Io non sono tra la nutrita schiera di coloro che ritengono Sartini un imbecille (politicamente parlando). Ecco che, per esclusione, il sindaco pentastellato si deve essere sentito Dio. Ne ha fatta di strada Francesco. Da ragazzo dell’oratorio, quasi prete mancato tanto era mite e “tenero”, a Padreterno. Il passo può essere breve. Nel suo caso nullo. Legalmente la sua scelta è ineccepibile. Davanti alla legge. Degli uomini. Per quella divina non so. Per la promessa mancata magari se la cava con un Ave Maria come penitenza. Non me ne intendo più di tanto. Chiederò lumi quando sarà il mio “momento”. Anche se non ho così tanta fretta di avere risposta diretta dall’Onnipotente (quello vero) come vorrebbe qualcuno in zona…

Marco Pirola

P.S.

Sartini come Di Maio. Non ancora sui congiuntivi. Non solo ogni promessa è debito… ma tutti e due hanno una marcia in più rispetto agli avversari: la retro…

 

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