La frase galeotta: bando per quattro amici e favori fatti al privato

Tra Facebook e politica spunta il giudice che stavolta dà ragione al politico di opposizione smentendo sindaco e compari di viaggio. Anzi nel caso di Vimercate: compagni di viaggio. Era capitato a Giussano con Pierluigi Elli, presidente del Consiglio (http://nuovabrianza.it/giussano-vota-elli-segretario-pd-presidente-consiglio-comunale-pinocchio/). L’arroganza non paga in politica dovrebbe ormai saperlo anche Paolo Brambilla, monarca assoluto di quelle parti. E la sinistra a Vimercate in questi anni di monopolio ha dato piena conferma. Però il conto di tale presunzione, per ora, lo pagano i cittadini di Vimercate. Pure quello dell’avvocato. Dire che un bando è stato fatto per favorire gli amici e che per anni la giunta di sinistra ha favorito un operatore privato, sono affermazioni forti. Dette e ancor più se scritte su Facebook. Del resto se un consigliere di opposizione come Alessandro Cagliani non ha altro mezzo per far sentire la propria voce anche un social network rimane l’ultima spiaggia. E stavolta il magistrato gli ha dato ragione. Il consigliere di centrodestra non lascia, ma raddoppia. Ora dopo l’assoluzione dall’accusa di diffamazione si rivolgerà alla Corte dei Conti per far pagare il conto dell’avvocato non ai cittadini di Vimercate, ma ai sottoscrittori dell’esposto (5.200 euro).
L’ACCUSA – Non luogo a procedere per il consigliere di Vimercate Alessandro Cagliani per le accuse di diffamazione mosse dal comune di Vimercate. Pierangela Renda, giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Monza, ha di fatto dato ragione al consigliere Cagliani che era accusato per alcune frasi scritte su Facebook, di aver diffamato il comune di Vimercate e i pure i vimercatesi.
LA DIFESA – “Come scritto nella sentenza dal magistrato, le frasi scritte da parte mia su Facebook sono incontestabilmente riconducibili alla dialettica politica – sostiene Cagliani – ma c’è di più. Senza voler entrare nel merito del dibattito, il giudice sostiene che le documentazioni fornite dai miei avvocati hanno delle fondamenta di veridicità per quanto ho affermato sul socialnetwork: ho voluto mettere a conoscenza del giudice di quanto successo a villa Sottocasa e del processo in atto e degli altri casi che ho citato”.
LA SENTENZA – Alessandro Cagliani nel post incriminato aveva parlato di come per “Villa Sottocasa, il Comune di Vimercate, negli ultimi dieci anni, ha garantito il business ad un operatore privato” e del Cohousing, che per Cagliani “è il perfetto bando fatto per quattro amici”. Cagliani aveva parlato anche dell’area Bassetti e “come il Comune ha regalato otto milioni di euro all’operatore privato”. Tutte frasi riferibili per il giudice alla dialettica politica e quindi non diffamatorie.”Ma c’è di più – commenta Cagliani – il giudice ha anche voluto sottolineare come ci sia una discrepanza fra le mie frasi e le accuse: le mie parole non hanno offeso i cittadini del comune di Vimercate, ma se volevano colpire qualcuno, questi erano il sindaco Paolo Brambilla e la Giunta. Per questo motivo ho preparato un esposto che consegnerò alla Corte dei conti (il massimo organo contabile) per chiedere se i 5.200 euro spesi dal Comune per le spese legali siano o meno legittime, o se questi soldi dovessero essere messi di tasca propria dagli amministratori che hanno intentato causa nei miei confronti”. Nella terza pagina della sentenza si legge infatti quanto segue: nel caso di specie le espressioni incriminate non riguardano certamente la popolazione ma attengono alle condotte dei singoli operatori istituzionali. Una legittimità a procedere a nome del comune di Vimercate, e con le risorse dei cittadini, più volte contestata dallo stesso Cagliani e dalla Lega Nord in consiglio comunale, anche dopo la richiesta di archiviazione fatta dal pubblico ministero del 2 luglio 2014.
E INTANTO CIRO SE NE VA – Il Segretario generale del comune di Vimercate, Ciro Maddaluno, si è dimesso dal proprio incarico (1 settembre). Dopo 14 anni alla “guida tecnica” del comune di Vimercate. Maddaluno, 61 anni, lascia il proprio incarico presentando le proprie dimissioni al sindaco Paolo Brambilla.
LE ELEZIONI – In primavera la prova del nove con le elezioni e il cambio della guardia per l’impossibilità di Ramsete II, al secolo Paolo Brambilla, di ricandidarsi. Paolo Brambilla di cui Ciro Maddaluno era fedele scriba (nel senso di notaio…) che ormai nessuno più voleva .
Marco Pirola
P.S.
Passare da “Giriaco” De Mita a Paolo Brambilla non deve essere stato facile per Alessandro Cagliani visto anche le parentele importanti che Cagliani ha nei “sacri lombi”. Io, fossi stato il giudice, lo avrei condannato solo per questa sua (di Cagliani) simpatia nei confronti dell’intellettuale della Magna Grecia. Ma va dato atto al “ragazzo”, amico di Giriaco, che come “rompicoglioni” ci sa fare. Forse il centrodestra orfano di tutto in zona e non solo, un pensierino su lui come candidato sindaco potrebbe farcelo. Tanto Cagliani di tempo ne avrà per mettere a frutto questa sua dote innata visto anche come stanno andando le fortune calcistiche della sua squadra del cuore… per dirla alla De Mita: la Giuventus…
