L’onorevole pensa più ai tesori dell’Iraq che ai gioielli di Vimercate

Vimercate, Villasottocasa
Vimercate, Villasottocasa
Vimercate, Villasottocasa

L’onorevole pensa più ai tesori dell’Iraq che ai gioielli di Vimercate. Ovvero rampi come Al Bano: nostalgia canaglia. Non si offenda, naturalmente Al Bano. E per carità, visto che dalle parti dell’onorevole Rampi hanno la querela facile, pure non se la prenda lui che, pagato da noi, ha tempo e voglia di occuparsi di cose lontane e non dei problemi “archeologici” della Brianza. Sembrano siderali i tempi della guerra in Iraq e delle dirette televisive di Emilio Fede. Anni luce ci separano dalle immagini dei nostri soldati saltati per aria a Nassiriya. Chi si ricorda più dell’impegno dei carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio artistico impegnati a salvare i siti archeologici dai predoni? Lui, la risposta. Lui chi? L’onorevole Rampi Roberto da Villasottocasa, scusate da Vimercate. Un’interrogazione parlamentare perché il governo si impegni a salvare e tutelare il patrimonio d’epoca pre islamica della piana di Ninive. Più o meno dalle parti in cui comanda il califfo, nel nord dell’Iraq. Si avete capito bene. Rampi è preoccupatissimo per i reperti archeologici finiti o che potrebbero finire nelle mani del califfo o come si chiama il capo dello stato islamico. Ma delle condizioni “disastrose” di Villasottocasa nemmeno una parola. Almeno la pensa così il suo eterno rivale Alessandro Cagliani che dai banchi dell’opposizione fa sapere con un’interpellanza che a lui dei “tesori” del califfo poco importa, invece è preoccupato dell’incuria di quelli di Vimercate.

L’INTERPELLANZA – “È di questi giorni la notizia dell’interrogazione eseguita da diversi parlamentari del PD, con primo firmatario l’On Roberto Rampi, inerente una sollecitazione al governo affinchè ponga in essere azioni atte a salvaguardare il patrimonio culturale d’epoca pre islamica della piana di Ninive, nell’attuale Iraq. Ora risulta curioso lo stridere che c’è tra la dedizione dell’On. Rampi per i reperti archeologici della piana di Ninive con quanto accaduto a Vimercate negli ultimi anni in ambito di tutela del patrimonio artistico e culturale. Stride vedere come l’On Rampi abbia utilizzato negli anni per la tutela della propria immagine più che per la tutela dei beni culturali in sé il comparto villa Sottocasa. Prendiamo ad esempio il teatrino di Villa Sottocasa che oggi, almeno così sembra da notizie che giungono da più parti, risulta essere stato distrutto dal privato che ha effettuato i lavori di “restauro” (o distruzione?) dell’ala privata di villa Sottocasa. Lavori eseguiti per altro in base a DIA che la Procura della Repubblica definisce falsa così da rinviare a giudizio il Sindaco e Rampi stesso allora vicesindaco per omessa denuncia e altri capi di imputazione. Per non parlare poi del giardino all’italiana sito all’interno del parco Sottocasa e prospiciente la cosiddetta “limonata”. Distrutto anche quello? Così sembra. Ora dove sta la credibilità istituzionale di chi pensa di tutelare i beni archeologici e artistici situati a 4.000 km di distanza quando il vicino di casa dell’ufficio di Rampi ha distrutto dei beni artistici della Città di cui Rampi stesso era vicesindaco e assessore alla cultura? Consentitemi di porgermi questo quesito perché io francamente sono in difficoltà come cittadino vimercatese che vede il proprio rappresentante istituzionale nazionale lanciarsi in battaglie che precedentemente la propria Città ha perso non trovando sostegno nel proprio Sindaco (Paolo Brambilla) o vicesindaco. Dove era Roberto Rampi quando questo scempio dei beni culturali vimercatesi avveniva? Non era sufficiente la carica di vicesindaco e assessore alla Cultura con delega specifica di gestione del comparto Sottocasa per vigilare? Ricordo, notizie di qualche anno fa, che fu invitato l’allora Presidente della Provincia di Monza Dario Allevi a Villa Sottocasa per proporgli l’acquisto di parte dell’ala privata”.

E pensare che per Rampi Villasottocasa è sempre stata una questione di famiglia…

Marco Pirola

Roberto Rampi Unesco

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