Spunta Piero Addis, amico di Formigoni per il posto di direttore del Consorzio parco e Villa
Villa Reale Monza, giochi di potere nel cortile dell’ex reggia dei Savoia. E sullo sfondo la pure la perplessità della Gendarmeria Vaticana. La stessa che sta preparando la visita del Papa per sabato 25 marzo. Dubbi e incertezze sull’organizzazione dovute al “cambio della guardia” in Villa che hanno innervosito non poco gli addetti alla sicurezza. Il nuovo direttore generale avrebbe un mese per preparare una visita storica da quasi un milione di persone previste per la messa. E un cambio a ridosso sarebbe quanto meno opportuno. La Regione pensa a Piero Addis, formigoniano di ferro, che ha partecipato al bando e già riveste al Pirellone incarichi di prestigio. una scelta di ripeigo dopo l’esclusione di un altro candidato.

Villa Reale Monza: il bando
Saranno i 57 milioni di euro di investimenti in arrivo dal Pirellone. Sarà lo stipendio di oltre 100mila euro l’anno. Certo è che la poltrona di direttore del Consorzio che gestisce Villa e Parco cintato più grande d’Europa, è ambita. In questi tempi da lupi (non Maurizio) e con tali chiari di luna, scusate se è poco. All’inizio fu il “bando” voluto da Regione Lombardia. Che poi non era un proprio bando che in Paese “normale” si chiude con una graduatoria. E non con una rosa di nominativi come quello fatto per la Villa di Monza. Quello che è uscito è una rosa di cinque nominativi. Un pugno di nomi scaturiti dai currilula. Dai colloqui. ma soprattutto dalla politica.
Villa Reale Monza: la scadenza
Martedì 14 febbraio scade la proroga all’attuale dirigente Lorenzo Lamperti. Aveva terminato il 31 dicembre, ma il caos decisionale ha fatto sì che gli fosse allungata “la vita lavorativa” di 45 giorni. Quasi terminati. Una proroga necessaria dopo il “pasticcio”. Segato “brutalmente” il candidato leghista vicino a Maroni (Diego Teruzzi). Il già consigliere provinciale della Lega Nord era infatti il preferito da Maroni. Il suo era il nome uscito dal “bando” voluto proprio dal governatore. Ma lo Statuto del Consorzio, voluto anni fa dal borgomastro leghista di Monza Marco Mariani, non lascia scampo. La Regione propone e gli altri soci accettano o bocciano. Il Ministero ha scritto una lettera “feroce”. Ritenendo Teruzzi inidoneo non tanto dal punto di vista tecnico, ma gestionale. Analago discorso per il sindaco di Milano Giuseppe Sala che ha bocciato pure lui impietosamente l’ex consigliere comunale di Sovico. Pure il sindaco di Monza Roberto Scanagatti si era espresso in maniera negativa sulla candidatura di Teruzzi. Quest’ultimo in scadenza nel suo incarico di dirigente a tempo determinato in Regione.

Villa Reale Monza: il paracadute
La Regione ha però già previsto un contentino per Teruzzi. Sono i scadenza sei posizioni dirigenziali a tempo determinato. che danno prestigio, ma soprattutto soldi. Una di queste riguarda la dirigenza del settore Bonifiche. Posto adatto all’ex consigliere provinciale. E un altro (Eventi) è attualmente occupato da Addis. Una girandola che porterà quest’ultimo in Villa e consente di dare un contentino a Teruzzi.
Villa Reale Monza: il caos
La Regione si trova in un vicolo cieco. O riconfermare il ciellino Lamperti che ha esperienza. Buoni agganci e non è inviso alla sinistra. Oppure cambiare. Eliminato Teruzzi chi rimane? Due funzionari “orfani” di Formigoni che si sono riposizionati su posizioni leghiste. O meglio maroniane. Giuseppe Costa e Piero Addis. Il primo dirigente del settore Cultura. Il secondo esperto di progettazione, cura, organizzazione di eventi di rilievo istituzionale. Coordina la presenza della Regione ad eventi e manifestazioni. Ha pure la competenza su valorizzazione degli spazi e delle sedi istituzionali come luoghi d’arte e cultura. Insomma uno che ci capisce. Ma ha anche un altro vantaggio. Che conosce perfettamente la macchina burocratica essendo un formigoniano doc. “Piutost che nient lè mei piuttost”per dirla in dialetto che Maroni capisce perfettamente, debbono avere pensato ai piani alti del Pirellone. Ed allora ecco puntare tutte le carte per il controllo della Villa su Addis. La cui competenza non è in discussione. Nemmeno la sua “originalità” a giudicare le foto che pubblica sul profilo personale di Facebook. Insomma tra la rava e la fava spunta il ravanello… e il Papa aspetta…
Marco Pirola