Al via un intervento di diagnosi, messa in sicurezza e conservazione del soffitto
Villa Greppi, la residenza patrizia ritornerà degna di essere definita tale. Grazie al bando “Buone prassi di conservazione del patrimonio”, arrivano i fondi per finanziare la sistemazione dei soffitti in cannicciato. La ristrutturazione sarà finanziata da Fondazione Cariplo e Consorzio Brianteo Villa Greppi. Al termine dei lavori, gli spazi nobili di Villa Greppi torneranno a essere utilizzabili.
Villa Greppi e il progetto di messa in sicurezza
“Salvaguardia dei soffitti in cannicciato nelle ville gentilizie”. Questo è il nome del progetto che porterà nell’edificio di Monticello 45.695 euro. A valutare dalla denominazione, la maggioranza delle residenze storiche brianzole naviga nelle stesse acque. In totale, Fondazione Cariplo e altre associazioni porteranno 140.000 euro al mulino delle ville patrizie. Una cifre da non sottovalutare per rilanciare il nostro patrimonio storico.
Villa Greppi sotto i ferri
Affermare che la situazione è critica vuol dire minimizzare. In alcuni punti del piano terra, il cannicciato è crollato o prossimo al crollo. Una situazione in cui intervenire repentinamente per salvare i 9 affreschi del piano nobile. Grazie all’intervento di messa in sicurezza, l’intero edificio acquisterà nuova vita. Stanze aperte al pubblico e luoghi sicuri in cui ammirare le meraviglie di un tempo che fu.
le dichiarazioni riguardo i lavori
Marta Comi, presidente del Consorzio Brianteo Villa Greppi, ha commentato positivamente l’ufficialità dell’inizio lavori. “Questo è un piccolo ma importante passo per riportare alla vita Villa Greppi. L’intervento che potremo realizzare è significativo perché ci permetterà di recuperare una delle stanze più affascinanti della Villa, il salone con soffitto a cassettoni affrescati che si affaccia sul carpineto, il bellissimo giardino rialzato sul lato ovest. Apriremo così un nuovo spazio fisico per la cultura che potremo ‘abitare’ con le produzioni artistiche, gli eventi per il pubblico e da cui partire per raccontare un pezzo di storia del territorio”.
Alessandro Galli