Via Asiago Monza: brucia auto ed è subito al lupo al lupo

via asiago monza

La politica soffia sul fuoco delle polemiche per un pugno di voti

Via Asiago Monza, alle volte basta un niente. Se poi ci mette la “sfiga” la frittata è completa. Al lupo, al lupo. Una scintilla, un guasto meccanico e la situazione da quelle parti già incandescente, diventa legna da ardere. Il tutto per alimentare il fuoco della polemica e le voglie della politica. Per un pugno di voti. La destra monzese assomiglia sempre più all’identità di certi extracomunitari fermati dalla Polizia. Presunta. A corto di uomini, di idee, ma vogliosa di voti. Di far vedere che esiste. Grida sempre più forte per compensare la debolezza dei consensi. Dimenticando il passato e qualche “peccatuccio” ingigantisce, deforma. Spera.

Via Asiago Monza: il fatto

La diretta televisiva sulla situazione dei profughi ospitati in via Asiago e gli attriti con i residenti italiani. Ormai appuntamento fisso del martedì su Rete4 che consente ai destraioli nostrani dell’ultima ora di fare passerella. Legittime le richieste degli italiani. Altrettanto quelle di chi vuole mettersi in mostra per cercare voti. Un auto arriva da via Borgazzi a passo lento. Dal cofano escono fiamme. Gli occupanti imboccano via Borgazzi e accostano. Subito i poliziotti del Commissariato di viale Romagna in servizio per la diretta, si avvicinano. I due marocchini si fermano e chiedono aiuto per spegnere le fiamme. Vengono chiamati i pompieri. Al loro arrivo l’auto è già completamente distrutta dal fuoco. E sin qui i fatti.

Via Asiago Monza: i protagonisti

I due marocchini vengono controllati dai poliziotti. Sono regolari. Hanno la documentazione in regola. Cosa rara direbbe qualcuno. Permesso di soggiorno e tessera sanitaria compresa. Nulla hanno a che fare con via Asiago. L’auto non è rubata ed è coperta da assicurazione. Uno dei due poi è un meccanico che aveva appena compiuto una riparazione sull’automobile. Evidentemente non deve lavorare alla Ferrari. Non sono iscritti all’Isis. Non c’è dolo. Ha fatto tutto la sfiga o se volete la sfortuna. Capita di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato. Eppure non è così.

Via Asiago Monza: l’attentato

Sarà l’atmosfera incandescente. Sarà la trasmissione appena finita. L’auto diventa “lanciata a folle velocità” sui manifestanti che si erano attardati dopo la trasmissione. Il dubbio serpeggia. Viene rilanciato sui social dai soliti noti candidati in pectore alle elezioni comunali del prossimo anno a Monza. Se riusciranno a trovare le firme necessarie. E la notizia cambia volto. Un “quasi” attentato e propaganda intera, diventa la notizia del secolo. Quasi una nuova Nizza. Sui social i commenti “gomblottisti” si sprecano. Chissà che ci facevano? Nulla, la risposta. Dove era la Polizia? Sul posto. La sicurezza? C’era. L’importante è far casino, seminare dubbi e zizzania. Per un pugno di voti insomma…

Marco Pirola

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