Verano astronauta Nespoli rimase a piedi durante il trionfo

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Nello spazio Paolo Nespoli non ha mai avuto problemi a Verano qualcuno

Verano astronauta in panne. Dalle stelle dell’astronave che viaggia veloce nello spazio alle stalle dell’auto del trionfo che lo lascia a piedi. Per fortuna l’immensa folla di compaesani venuta ad applaudire Paolo Nespoli rimedia in qualche modo sull’onda dell’entusiasmo. Come un qualunque mortale a cui si ferma l’automobile viene soccorso. L’auto spinta a braccia e tutto finisce in gloria.

Verano astronauta: bagno di folla per l’uomo delle stelle

Bagno di folla questa mattina (domenica 10 giugno ndr) a Verano Brianza per il ritorno a casa dell’astronauta Paolo Nespoli, rientrato a dicembre dalla missione dell’agenzia Spaziale Europea “Vita”. La tuta blu d’ordinanza, un’auto d’epoca, per il tronfi dell’uomo delle stelle. Per le strade del comune brianzolo hanno sfilato i colleghi della missione ISS-53. Il russo Sergey Ryazanskiy, Randy Bresnik, Mark Vande Hei e Joe Acaba della NASA. e come si scriveva nei comunicati di una volta, quando Facebook era ancora di là da venire, il gruppo è stato accolto da autorità civili e militari.

Verano astronauta l’imprevisto

Tutti gli astronauti erano su auto d’altri tempi, ma un problema tecnico ha messo fuori uso l’auto su cui Nespoli sfilava con moglie e figli. Il motore ha smesso di girare a poche centinaia di metri dalla partenza. Nessun problema. Figuriamoci per uno come lui abituato a ben altro tipo di inconvenienti. A farlo proseguire per le strade della città, sono stati i suoi paesani che hanno spinto a mano la macchina. Massimiliano Chiolo, il primo cittadino di Verano Brianza, ha salutato Nespoli parlando di un “esempio per i giovani”. L’astronauta ha preso la parola per ultimo, parlando ai suoi concittadini: “Grazie a tutti, vorrei facessimo tre cose: una ‘ola’, un saluto tipico dei cosmonauti russi e come terza cosa una foto tutti insieme”. Insieme agli entusiasti cittadini, gli astronauti hanno agitato le braccia e poi, al via del suo collega russo, insieme ai presenti, hanno gridato “urrà, urrà, urrà”.

Marco Pirola

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