La Lega attacca: la mansarda abusiva e i favori alla senatrice Pd
Veleni a Desio. E la campagna elettorale finisce in soffitta. Ma non è una a canzone di Gino Paoli. E poi Lucrezia Ricchiuti, la senatrice Dem, nelle vesti della gatta ce la vedo poco. Eppure tra colpi bassi, accuse per nulla velate, il centrodestra spara la sua ultima cartuccia sperando di centrare il bersaglio. E in questo caso non ha risparmiato sul calibro del proiettile. L’accusa di avere sanato una mansarda abusiva ad una senatrice con il candidato sindaco complice del misfatto. Mica han tirato un petardo, ma sparato una granata al fosforo. Tanto più che il bersaglio non è una qualunque, ma quella che si è sempre presentata come paladina della legalità. Il killer non poteva chiedere di meglio dalla sorte per ribaltare l’esito del voto di 15 giorni fa.
Veleni: il clima
Nervosismo, falsità, mezze verità che diventano sentenze definitive. Ed ancora: accuse, retromarce, fughe in avanti e vendette trasversali. Ne avevamo viste di tutti i colori da quelle parti. Tra il finale di elezioni (domenica 19 giugno si vota per il ballottaggio) e la vigilia arrivano pure accuse di abusivismo, favoritismo, di casta che impera. Da una parte. A cui si aggiunge il consiglio di Massimo Zanello candidato sindaco di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia al rivale Roberto Corti del Pd di ritirarsi dal ballottaggio. Dall’altra accuse di falsità, querele contro la macchina del fango. In mezzo la richiesta della senatrice Lucrazia Ricchiuti di regolarizzare la pianta catastale di una soffitta agibile, ma non abitabile. Una mansarda (i più ottimisti possono chiamarla così) adibita a stireria. Insomma un finale al vetriolo.
Veleni: inizio settimana
E pensare che ad inizio settimana la temperatura era salita rimanendo però nel campo febbrile e non quello epidemico dopo la proposta del candidato sindaco del centrodestra di diffondere i nomi della giunta dei “bambini” (politicamente parlando) con un generale dei carabinieri a fare da babysitter alla nidiata. Il nuovo che avanza. Quello che Zanello non aveva detto allora e non poteva dire era la candidatura di Michele Vitale a presidente del Consiglio in quota a Forza Italia. Ma questa trattasi di strategia politica. Quello che è successo ieri (venerdì 17) è ben altro. Un pacco autentico. Un assalto alla baionetta dove la Lega ha deciso di non fare prigionieri. O vince o muore.
Veleni a Desio: la vicenda
Mesi fa la solita manina ignota (anche se stavolta ha un nome e cognome: Claudio Fiore) presenta un esposto in Comune a Desio in cui si sottolinea che la mansarda, di proprietà della senatrice Lucrezia Ricchiuti del Pd, presenta delle irregolarità. Un esposto dettagliato in cui si parla di costruzione abusiva ed altri aspetti complementari. L’1 giugno la senatrice presenta in Comune la documentazione per “regolarizzare la pianta catastale”. Trattasi di due tavolati in mattoni forati utilizzati come divisorio e realizzati a suo tempo dal costruttore che la senatrice ha “ereditato” quando ha comprato la mansarda. Il 14 giugno si riunisce la Commissione Edilizia Comunale che dà all’unanimità un parere favorevole. Il fascicolo è ancora pendente in attesa che il dirigente dell’Ufficio Tecnico apponga la sua firma come vuole la legge. Venerdi 17, due consiglieri comunali di opposizione (Lega e Forza Italia) chiedono tramite accesso agli atti di poter visionare la pratica che viene loro mostrata, ma non viene rilasciata copia (almeno ufficialmente) perchè proprio di provvedimento non ancora concluso trattasi. Il dirigente è in ferie e i due se ne vanno con una copia della sanatoria chiesta dalla senatrice. Sin qui i fatti.
Veleni: la polemica
La Lega attacca chiamando in causa direttamente il sindaco che ha autorizzato la sanatoria a due giorni da voto. Dimenticando che il primo cittadino, nonché candidato, il fascicolo nemmeno lo può toccare. Zanello rilancia inviando al rivale l’invito a ritirarsi. I poteri forti di Desio si fregano le mani e contribuiscono a fare da cassa di risonanza distribuendo a piene mani consigli, notizie e pure documenti sull’oggetto. Fossimo stati in Russia, dove magari la senatrice avrebbe amato stare, almeno siano a qualche anno fa, si potrebbe parlare di “disinformatia”. Una tecnica consolidata che non lascia scampo all’avversario che non ha tempo per una replica efficace su di una notizia virale. Sin qui la fantasia. Certo se dal punto di vista legale non di sanatoria di abuso edilizio trattasi, magari un pensierino sulla poca opportunità del gesto della senatrice, si potrebbe fare. Soprattutto alla vigilia del voto. E come critica ci può stare. Certo magari poteva mettersi in regola prima e non a ridosso di un esposto. E pure questo calza. E per finire non ci fossero state le sue battaglie sulla legalità sempre ed ovunque magari qualcuno che ha combattuto gliel’avrebbe perdonata. Ma così è andata.
Veleni: la posizione della Lega
«Ecco le vergogne della casta, quella vera – dice l’onorevole leghista Paolo Grimoldi – La senatrice del Pd, Lucrezia Ricchiuti, ha chiesto, pochi giorni prima del voto, al comune di Desio una sanatoria per la sua mansarda non a norma, richiesta fatta alla giunta locale del Pd, e ha ottenuto questa sanatoria ieri, giovedì 16 giugno, guarda caso nel penultimo giorno di amministrazione di questa giunta che domenica con il ballottaggio verrà mandata a casa. Per la serie predicare bene e razzolare malissimo».
Veleni: la risposta della senatrice
Lucrezia Ricchiuti: “La LEGA NORD è disperata: Zanello è come un bambino sperduto che chiama papà. Grimoldi ricorre alla diffamazione perché non ha più argomenti. Con i soldi del risarcimento mi rifarò casa con i pomelli d’oro. Il candidato Zanello corre da papà Grimoldi che, da deputato, pensa di essere al riparo dalla mia iniziativa giudiziaria. Avvalendosi della sua immunità parlamentare, mi diffama e cementa nella menzogna l’alleanza tra chi ha nostalgia dei gruppi di potere che popolano l’indagine Infinito ed estrema destra. Tutti sanno che la mia mansarda non è abusiva. Tutti sanno che non ci ho mai abitato. Tutti sanno che la casa dove abito non è un abuso edilizio da alcun punto di vista. La mia domanda di sanatoria è una mera richiesta di regolarizzare la pianta catastale. Non ho mai commesso reati. Non ho mai costruito un centimetro cubo di abuso edilizio. Gli ambienti oscuri che hanno infestato gli uffici del Comune e fatto affari per anni sono stati sbattuti fuori da 5 anni di buon governo della città di Roberto Corti, il miglior sindaco che Desio abbia mai avuto in una intera generazione. Chi mi rimprovera il moralismo è perché non è riuscito a voltare pagina rispetto a un recente passato torbido che ha visto protagonisti noti esponenti politici della nostra città. Con me non attacca. Nessuno può intimidirmi. L’on. Grimoldi verrà querelato oggi stesso insieme ai suoi accoliti e il signor Claudio Fiore rimpiangerà l’uso incauto della sua penna diffamatoria”.
Marco Pirola
P.S.
Per usare un linguaggio brianzolo così caro ai leghisti: non vorrei avessero preso “la vaca per i bal…” perché né sindaco né giunta c’entrano qualcosa con la sanatoria in Commissione Edilizia. Non lo dice Marco Pirola, ma la legge. Chi firma è il dirigente e quello di Desio non ha ancora firmato. Ha pensato bene di prendersi un giorno di ferie. Come dargli torto…