Fondo per le vittime di reati violenti bocciato dalla maggioranza in puro stile Sesantottino
Vedano la sinistra e la supercazzola della maggioranza su di un emendamento al bilancio. E sin qui il film è già stato visto tante volte. Anche da queste parti e sotto ogni cielo politico. Solo che l’argomento era quanto meno delicato. Visti i tempi da lupi e con tali chiari di luna. Una proposta presentata dal consigliere comunale Patrizia Lissoni di Noi per Vedano (area Forza Italia). Pensare all’istituzione di un fondo (5mila euro) a favore di chi subisce violenza nella propria abitazione o sul luogo di lavoro. Ecco. Forse pensare per l’intraprendente consigliera azzurra, è stato l’unico torto. Si perché la minoranza e il pubblico presente si sono dovuti sorbire un pistolotto moralizzatore della “maestrina dalla penna rossa”. Al secolo Selene Dirupati che neanche in Consiglio smette i panni dell’insegnante. Siccome fa pure l’assessore alla Cultura, il connubio è esplosivo.
Vedano la sinistra e bilancio parte 1
La maggioranza, sindaco in testa, in evidente imbarazzo davanti all’emendamento, non ha potuto far altro che arrampicarsi sugli specchi. E solo per non dare soddisfazione agli avversari politici. Rincorrendo, meglio scimmiottando la brutta copia della Lega, ha farcito il bilancio comunale di telecamere e di lampioni per la sicurezza. Giusto. Bravi. Anche se sono arrivati con qualche anno di ritardo siderale rispetto ai tempi. Ci stanno occhi indiscreti e luce sulle notti vedanesi. Per carità. Ma nascondersi dietro questa giustificazione per la bocciatura del fondo rendeva le parole stridule. Come un disco graffiato dalla forchetta della politica. La litania di “abbiamo già fatto abbastanza” con i lampioni si diffondeva nell’aria. peccato per la confusione spazio temporale. Telecamere e lampioni servono ante. Per prevenire (giustissimo). Il fondo sarebbe servito come aiuto per le vittime. Come post.
Vedano la sinistra e bilancio parte 2
Qualche sorriso ha strappato anche il tentativo di giustificare la bocciatura con il fatto che l’Amministrazione non può istituire il fondo senza un regolamento. Fatelo. Il regolamento. Di solito accade così nei comuni “normali” e mortali. E il fatto che pure Milano (stessa parrocchia politica del sindaco), abbia si deliberato uno stanziamento per le vittime di reati violenti, ma trattasi di assicurazione. Una mezza verità perché a Milano, Beppe Sala e Pierfrancesco Majorino svelti sono. Il fondo lo hanno stanziato davvero. Oltre all’assicurazione. Informarsi prima magari. Poi il refrain sull’adesione del progetto sovracomunale Artemide che prevede aiuti alle vittime. Certo che Vedano ha aderito. Ma si tratta di vittime di violenze in ambito familiare. Tutte queste risposte ci stanno. Fanno parte della dialettica politica seppur parziale ed errata. La vera chicca giustificativa della bocciatura è arrivata con l’intervento dell’assessore alla Cultura.
Vedano la sinistra e bilancio parte 3
L’esordio della gentile signora è stato in perfetto stile Sesantottino. Compreso qualche sorrisino di sufficienza rivolto agli avversari. Un pistolotto sull’importanza della Cultura. Tutto bene finchè si è limitata ai dati sul magro portafoglio a disposizione circa 37mila euro in un anno da spendere. Di questi 22 se ne vanno tra ambulanze presenti alle manifestazioni e spese vive. Poi non ha resistito. Un autentico crescendo rossiniano di luoghi comuni con un dò di petto finale degno del miglior Pavarotti. Sorriso strafottente sulle labbra spara:”Togliere fondi alla cultura è come non avere consapevolezza del futuro”. Sappiatelo. Io stavo per batterle le mani. Alzarmi in piedi e fare il pugno chiuso. E magari anche il gesto di Cristiano Ronaldo dopo ogni gol. Stiamo parlando di 5mila euro non buttati nel cesso della politica, ma destinati alle vittime di rapine, scippi. Soldi che potrebbero servire per pagare spese legali per i risarcimenti per gli psicologi ecc. Meglio dirottarli sui mercatini, sui convegni e magari sulle discussioni interminabili sulla fame nel mondo o i contadini boliviani del Cochabamba.
Vedano la sinistra e bilancio, la fine
Una cosa l’emendamento di Patrizia Lissoni è riuscito a fare. Far “resuscitare” politicamente le mummie. Nel senso che in due anni e mezzo non si registrava, a memoria di cronista, un intervento del geometra Alessandro Ceglia. Quest’ultimo tirato per i capelli, ha fatto il grande gesto. Ha preso il microfono. pausa di riflessione. Poi ha parlato. Ceglia c’è. sappiatelo. E che ha detto? Poche cose e pure confuse. Le stesse giustificazioni per la bocciatura già sentite prima dal sindaco e compagni. Del resto se sta sempre zitto un motivo ci sarà. E’ una vittima pure lui. Della politica…
Marco Pirola