La stangata porta una firma importante. Quella della Corte dei Conti. Villa Bagatti Valsecchi di nuovo protagonista dei guai varedesi. Solo che il conto rischia ora di pagarlo la giunta di Diego Marzorati.
Lunedì scorso, i magistrati contabili si sono espressi inviando al Comune un corposo documento. Cinquanta pagine per dire sostanzialmente due cose: la prima è che il Comune avrebbe eluso il patto di stabilità per l’anno 2011 e il secondo sarebbe l’uso improprio dello strumento “fondazione di partecipazione” per eludere, appunto, i vincoli di finanza pubblica in materia di indebitamento.
La vicenda, come si diceva, è quella di Villa Bagatti, dimora di cui il precedente Consiglio comunale aveva votato l’acquisizione. Una manovra almeno azzardata considerata la scadenza di mandato. Ma andiamo con ordine. Già nel gennaio 2010, il Consiglio deliberava l’acquisto, dopodiché erano seguiti alcuni atti di giunta sino arrivare al 12 maggio 2011 quando, a tre giorni dal voto, la Fondazione La Versiera 1719 sottoscrisse l’atto di compravendita, sottomettendolo però a duplice sospensiva e rinviando al 22 luglio il trasferimento definitivo dell’immobile. Fin qui tutto chiaro. O quasi. Perché nel frattempo le elezioni misero in sella, al posto di Daniel, Diego Marzorati e il centrodestra. La neo giunta ha votato sulla questione due atti: il primo è un atto ricognitivo e confermativo degli indirizzi e l’altro il mandato al sindaco di sottoscrivere per conto del Comune il contratto per la cessione della villa. L’arrivo della Corte dei Conti ha di nuovo sparigliato le carte e ha fatto riemergere tutti i dubbi sull’operazione. Dubbi che aveva anche lo stesso centrodestra che ha ereditato la patata bollente.
“La cosa è molto preoccupante – spiega, infatti, lo stesso sindaco Marzorati – e al di là delle ricadute sugli amministratori, ci preoccupano di più le ricadute sull’Ente. Ora vogliamo approfondire al meglio, lavorando bene con gli uffici del Comune, partendo dalla richiesta di un incontro alla Corte e appena avremo novità renderle note a tutti “.