Approvato dal Consiglio comunale di Monza il Piano di governo del territorio
Urbanistica, avanti Piano. IL Consiglio comunale di Monza approva la delibera di adozione della variante al Pgt. Il documento urbanistico che traccia il futuro della terza città della Lombardia ha superato lo scoglio della politica. Ieri notte (giovedì 7 luglio) il Pgt è stato adottato con i voti della maggioranza (19 di Pd, Sel, Città persone, Italia dei valori) e il no delle minoranze (Forza Italia, Lega Nord, Insieme per Monza, Movimento 5 stelle, PrimaVera, Una Monza per tutti, Gruppo misto). Non c’è stata storia ne partita essendo l’opposizione come la Gallia di Cesare: tota divisa est.
Urbanistica: il Pgt
Sono stati 356 gli emendamenti presentati. Il 20% sono stati accolti. Ritirati dai presentatori il 17%, mentre il 13% sono decaduti per effetto di votazioni che li hanno preceduti e quindi il 50% respinti. In moltissimi casi per mancanza di requisiti tecnici. Ora è aperta la seconda fase, quella della raccolta delle osservazioni, per giungere poi alla definitiva approvazione.
Urbanistica: la vittoria del sindaco
“È stato un dibattito a volte dai toni aspri e accesi, ma sempre condotto in modo civile, condizione questa che non sempre ha caratterizzato nel passato analoghe discussioni – ha scritto il sindaco Roberto Scanagatti affidando a Facebook le sue parole – Ora si apre la seconda fase, quella della raccolta delle osservazioni, per giungere poi alla definitiva approvazione. Assicuro che anche questa fase sarà caratterizzata dalla più ampia disponibilità alla partecipazione e all’ascolto”.
Urbanistica: Il Piano nel dettaglio
Un Piano che riduce del 90% il consumo di suolo rispetto alle previsioni attuali volute dal centrodestra. Al centro c’è il recupero delle aree dismesse e individua la creazione di 10 nuovi parchi urbani per migliorare la vivibilità nei quartieri cittadini.
Urbanistica: i vincitori Marco Lamperti e Claudio Colombo
Chi lo vede per la prima volta rimane incantato dall’aria da eterno ragazzino. E’ però l’errore più grande che uno possa fare considerarlo tale. Perché Marco Lamperti, giovane rampollo del Pd, ingegnere di bella presenza, presidente della Commissione Urbanistica, fa dell'”apparente” ingenuità la sua arma migliore per “stendere” gli avversari. Bello (dicono le rappresentanti del gentil sesso), bravo (sostengono pure gli avversari), l’uomo giusto per sostituire al prossimo giro l’attuale assessore Claudio Colombo inventore dell’impianto del nuovo Pgt, che con la politica Pd poco ci azzecca. Bravissimo Colombo per carità che si è inventato un “giochino” (riduttivo definirlo così, ma un po’ di pepe ce lo devo mettere…) apprezzato dai costruttori monzesi e dalla politica. Ricordo che a metà degli anni Duemila per il Pgt di Faglia-Viganò arrivarono qualcosa come oltre 68mila emendamenti che tennero mesi i consiglieri inchiodati ai banchi. Oggi 356. Sarà un caso. Anche perché l’opposizione ha cantato sinfonie differenti e la musica in città non si è sentita per nulla.
Urbanistica: la dichiarazione
Se avrete la pazienza (perché di tale si tratta) di leggere tutta la dichiarazione capirete perché Marco Lamperti è sulla strada giusta. Sembra scritta da un democristiano degli anni Settanta, di quelli delle “convergenze parallele” e del miele sparso a piene mani per non dire altro materiale. Eppure riesce a dire una cosa “terribile” per i colleghi dell’opposizione con il sorriso sulla labbra e li manda a casa tutti contenti: siamo riusciti a fare quello che altri non sono stati in grado di fare in cinque. E pure senza il Ronaldo-Romani che giocava in squadra. Battuta anche l’opposizione interna del radical chic Michele Faglia che in passato aveva dimostrato qualche mal di pancia.
Urbanistica: la dichiarazione bis
Lamperti: “È un grande risultato quello che abbiamo ottenuto. Da Presidente della Commissione Urbanistica non posso che dirmi soddisfatto del voto favorevole. Per questo ringrazio tutti i colleghi del Consiglio Comunale per l’ottimo clima di collaborazione tenuto in commissione e in aula. È stato infatti un piacere accogliere numerosi emendamenti delle opposizioni in linea coi quei principi che hanno ispirato questo piano. Mi dispiace che molti di quelli del M5S siano risultati non accoglibili per via di errori formali nella loro trascrizione. Il percorso urbanistico di questi anni è stato lungo, ma proficuo. Abbiamo revocato la Variante cementificatrice della precedente amministrazione a meno di un mese dall’insediamento e approvato il documento di inquadramento dei PII per permettere interventi di recupero di alcune aree dismesse in città, in attesa che terminasse la lunga procedura tecnica e burocratica di revisione del documento di piano. Da più di un anno e mezzo la Variante parziale del 2013 ha permesso di aderire a diversi PLIS, tutelando così importanti e ampie aree verdi e agricole della città. Ora abbiamo finalmente delineato un nuovo PGT con nuovi obiettivi per uno sviluppo sostenibile del territorio. Sono grato anche ai Comitati che hanno seguito in modo partecipativo questo processo. Molti i suggerimenti pervenuti, anche grazie al Libro Bianco. Vorrei poterli rassicurare riguardo le loro preoccupazioni: non è un PGT che cementifica, anzi finalmente si continua a ridurre il cemento e ad aumentare il verde. Nel 2007 eravamo orgogliosi del documento urbanistico targato Faglia – Viganò – proprio come molti di loro, che ricordo bene – e tra il 2010 e il 2012 abbiamo lottato insieme perché quel piano rimanesse in vigore e non venisse stuprato dalla Variante Mariani – Clerici. Ora con questo piano siamo andati oltre: diminuito drasticamente gli indici edificatori, ridotte le aree di trasformazione del 70%, diminuito la superficie costruibile da 1,4 a 0,58 milioni di mq. Insomma se apprezzano tanto il PGT del 2007 tanto da lottare con noi perché non fosse rovinato dall’ex Amministrazione, non potranno che apprezzare questa evoluzione ulteriore, nella direzione della tutela del suolo e di un’urbanistica più sostenibile. Questo PGT si concentra in particolare sui 600mila mq di aree dismesse da recuperare e verso cui vanno orientati gli interessi degli investitori. Dobbiamo renderle aree fruibili, verdi e al servizio dei cittadini. Basta ad ex fabbriche insalubri. Le regole vengono finalmente semplificate, così da poter garantire più semplicità di intervento, senza però diminuire il controllo e la visione pubblica sulla trasformazione della città. 10 parchi di quartiere per far respirare tutta la città: ben 490 ettari totali! Un piano per 35mila mq di edilizia convenzionata – 12,7mila in locazione – perché la casa è un diritto fondamentale. Finalmente risolveremo la questione Cascinazza, così da metterla definitivamente sotto tutela e trasformandola in un parco agricolo per i monzesi, acquisendola attraverso dei piani su aree dismesse che porteranno lavoro, vista la loro destinazione produttiva. Tre piccioni con una fava insomma. Tutela del territorio, recupero di aree dismesse e lavoro. Ora la parola passa ai cittadini con le loro osservazioni che potranno ulteriormente migliorare questo piano. Sarò felice di poter accogliere quelle più in linea con lo spirito del Piano in fase di approvazione definitiva tra qualche mese”. Amen…
Marco Pirola