I carabinieri cercano un quarantenne di Monza che si spacciava per imprenditore non pagando i conti
Truffa da film sulle spiagge della Sardegna. Gli ingredienti ci sono tutti. Sole, soldi, donne, cene eleganti, guardie del corpo giamaicane. E se volete anche una copertura da imprenditore arricchito e purtroppo anche le vittime. Un po’ come Leonardo DiCaprio nel film “il lupo di Wall Street”. Protagonista un 36enne di Monza vero e proprio artista della truffa. Quasi un film. Nel 2013 il trasformista “made in Monza” si era spacciato per Marco Amenduni. Poi aveva assunto altre identità in un crescendo rossiniano di truffe e denunce. Da un mese alla lista delle false identità si può aggiungere un nuovo nome: Francesco Riva.
TRUFFA IN SALSA BRIANZOLA – La notizia arriva dalla Sardegna ed in particolare da Olbia, dove un 36enne brianzolo, arrivato nel 2015 spacciandosi per il figlio di un imprenditore della nota dinastia siderurgica aveva convinto tutti sulle sue “buone” intenzioni. Voleva comperare un’azienda “decotta” che operava nel nodo dell’acciaio. Una copertura. L’uomo, oggi ricercato dalla Procura di Tempio Pausania a seguito la denuncia di un’amica per truffa, sarebbe arrivato in Sardegna con la donna dicendosi interessato a rilevare la “Euroalluminia”. Nessun dubbio sull’identità del truffatore fino alla sua fuga. Dal momento che nei modi e nell’apparenza di ricchezza ostentata poteva senza dubbio essere scambiato per un ricco rampollo del Nord Italia. Per far credere che le parole seguissero i fatti si presentava agli appuntamenti con tanto di guardia del corpo giamaicana che non lo lasciava solo nemmeno per un secondo. E un’amica al fianco che presentava come segretaria (così aveva fatto credere alla donna ignara di essere parte di una truffa). Nel suo soggiorno in Sardegna non si è fatto mancare nulla, soggiornando nel rinomato hotel President, con la medesima “amica” vittima del raggiro. Mentre soggiornava con la donna in Sardegna per una breve vacanza, avrebbe effettuato diversi prelievi dai sui conti correnti mentre l donna restava in hotel per riposare. Il magistrato titolare dell’inchiesta ha accertato che il truffatore non ha nulla a che fare con la dinastia lombarda della siderurgia. Il sedicente imprenditore avrebbe lasciato Olbia dopo diversi mesi, senza pagare albergo e ristoranti, facendo perdere le proprie tracce. E dopo aver prosciugato il conto dell’ignara segretaria.