Al Brianteo non si passa: il Monza cala il tris e stende anche l’Olginatese
Tris Monza e la pratica Olginatese finisce in archivio. In attesa del fantomatico closing dei più blasonati cugini rossoneri, i bravi ragazzi di Zaffaroni continuano la loro corsa. Superando gli ostacoli e restando saldamente in vetta alla classifica. D’altronde in Brianza, terra del fare e non delle chiacchiere, il closing in salsa biancorossa sul campionato, non è più un miraggio.
Tris Monza: la partita
Continua la giostra biancorossa. Altro giro, altro regalo. Certo poi c’è l’avversario di turno da superare che non vuole fare la vittima sacrificale. In questo caso la compagine lecchese dell’Olginatese. Una squadra ordinata. Votata al contenimento e pronta alle ripartenze che le vengono concesse. Nella prima fase di gioco il Monza fatica a imporre il proprio ritmo. Le squadre si fronteggiano, si studiano e non corrono pericoli. Per i ragazzi di mister Zaffaroni diventa difficile trovare la combinazione giusta per aprire la difesa attenta degli ospiti. Serve un’invenzione, un lampo che possa far cambiare gli equilibri in campo. Ed ecco che al 36’, Barzotti, come galateo insegna, fa gli onori di casa. Perfettamente imbeccato da Palazzo, si smarca e colpisce con freddezza il portiere avversario. Il Monza capisce che può far male e sospinto dai cori della curva Pieri, continua ad attaccare. Ma il risultato almeno per la prima frazione di gioco non cambia.
Tris Monza: secondo tempo la musica cambia
Il secondo tempo è solo a forti tinte biancorosse. Sul campo da gioco gli ospiti sentono la voce del padrone, di casa e del campionato. L’Olginatese è costretta a sventolar bandiera bianca. In un crescendo rossiniano prima Barzotti tutto solo non riesce a superare l’estremo difensore Celeste. Poi subito dopo D’Errico colpisce un palo clamoroso a portiere battuto. Le avvisaglie per il prossimo gol ci sono tutte. Sale in cattedra professor Guidetti e per gli ospiti è notte fonda. Al 57’ il Monza raddoppia. Ancora una volta a siglare la rete è il bomber di giornata, Barzotti. Una rete di pregevole fattura Pre stile, impostazione ed esecuzione fa rivivere nella memoria i gesti atletici di classe cristallina dell’olandese Patrick Kluivert che fece le fortune dell’Ajax e del Milan.
Tris Monza: il finale
Lo stadio esplode di gioia e la curva contagia con il suo entusiasmo anche l’ex portierino biancorosso Marco Bizzi. Quest’anno in prestito alla primavera del Cagliari. Uscito dalla “cantera biancorossa”, presente sui gradoni del Brianteo insieme ai ragazzi della Pieri. Passano soli tre minuti ed ecco il definitivo tris. Capitan Guidetti, in veste di gran suggeritore regala un pallone d’oro per Palazzo che da attaccante di razza, fredda da distanza ravvicinata il portiere ospite. Da qui in poi, con il risultato in ghiacciaia, è il magico folletto D’Errico a prendersi la scena. Sulla fascia sinistra diventa incontenibile, regalando sprazzi di classe per il popolo biancorosso. Solo la traversa, come il palo colpito in precedenza, gli nega la gioia del gol. Dopo un fantastico tiro a girare con parabola discendente degna del miglior Alex Del Piero. Nei minuti finali il Monza, mai sazio, continua ad attaccare ma il risultato rimane invariato, così come la classifica, che vede ancora il Monza solitario in vetta, sempre più lanciato verso il traguardo finale.
Tris Monza: il pubblico
Unica nota stonata, nella settima sinfonia tra le mura amiche, il pubblico presente. Forse sarebbe più giusto dire assente. Non si capisce come mai con una squadra da record e con un andamento da Champions League, il pubblico in casa latiti. Il paradosso è che le presenze sono inversamente proporzionali alle vittorie della capolista. Certo la Monza sportiva è sempre stata piuttosto “ freddina” verso la squadra della propria città. Ma in questa stagione disertare in casa le partite dei biancorossi è più di un delitto (sportivo) viste le prestazioni e il gioco espresso.
Tris Monza: le considerazioni
A volte mi chiedo, dove sono tutti quei monzesi che a parole si ricordano e dicono di essere stati alla mitica sfida spareggio di Bologna contro il Pescara. Poi mi riprendo e mi dico da solo: forse è meglio così. In caso contrario dovremmo veramente costruire un nuovo Maracanà per contenerli tutti. Basterebbe invece la metà della metà di quelli che dicono di aver seguito quel famoso e glorioso Monza di allora, per dare una degna cornice di pubblico al nostro vincente Monza di adesso. Gli assenti, come in questo caso, hanno sempre torto.
Andrea Arbizzoni