Il Comune confonde via Sanquirico con via San Quirico che non esiste a Monza
Strade Monza, dopo le buche pure le strade fantasma. “Dal 26 aprile via San Qurico senso unico alternato e sosta vietata per asfaltatura”. Un sms “urbi et orbi” che voleva essere di servizio per i monzesi. Uno dei tanti avviso lanciato via Sms sulla situazione strade Monza. peccato che la via San Quirico intitolato a San Quirico d’Orcia a Monza non esista e quella cui si riferiva il Comune era via Sanquirico che è un pittore del Settecento. Discreto artista, ma non santo. Ed è proprio via Sanquirico, la strada interessata dall’asfaltatura.
STRADE MONZA: LA VIA FANTASMA – E pensare che via Sanquirico non è una strada come ce ne sono tante. Ma è quella dove sorge il carcere di Monza. Dettaglio non da poco che all’ufficio informazioni non sappiano dove sta il penitenziario locale. Superstizione? Magari semplicemente un pizzico di ignoranza.
STRADE MONZA: L’ERRORE COMUNE – Dal errore del Comune al comune eroe. L’Amministrazione di Monza è in buona compagnia nello sbaglio. Persino mappe cartacee presenti sul web cadono nello stesso eroe. Pure associazioni di volontariato hanno la dicitura via San Quirico, Monza. Quello che non ha sbagliato è il consigliere comunale Paolo Piffer che ha ricevuto l’sms, ma soprattutto quello che in carcere ci va ogni giorno. Per lavoro. Non così il suo collega Alessandro Gerosa. L’esponente di spicco (anzi l’unico) della sinistra antagonista non deve avere una particolare predisposizione per i santi. e ancor meno con l’Arte. In una sua relazione su di una visita in carcere (a scopo di studio…) cita via San Quirico (inesistente). Del resto come abbiamo visto è in buona compagnia…
Marco Pirola
P.S.
A scanso di equivoci allego sotto qualche nota biografica di Alessandro Sanqurico, il pittore. Alessandro Sanquirico (Milano, 27 luglio 1777 – Milano, 12 marzo 1849) è stato uno scenografo, architetto e pittore italiano. Come architetto collaborò a realizzare il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro Alberti di Desenzano, il Teatro Sociale di Canzo, il Teatro Sociale di Como e il Teatro Municipale di Piacenza. Realizzò con Andrea Appiani e il Bargigli l’Arena di Milano. Divenne lo scenografo più importante della sua epoca. Si ricordano in particolare le scenografie per il celebre ballerino Salvatore Viganò. Collaborò come pittore al duomo di Milano, dipingendone le volte simulanti un traforo gotico. Celebri anche le vedute cittadine di Milano.