In migliaia per la tradizionale corsa cittadina
Record di iscritti e di solidarietà. Strabareggia non è solo una corsa. Con il passare degli anni è diventata qualcosa di più. Quelli che parlano bene e scrivono meglio (di me ci vuole poco, anzi nulla) direbbero che è un momento di “aggregazione collettiva”. Io, piccolo scrivano lissonese e corridore mancato, posso solo aggiungere che “trattasi di materializzazione tipica dello spirito di solidarietà ed esaltazione della tradizione”. In due parole e una perifrasi: una cosa bella e un’esaltazione della tradizione.
LA CORSA – Certo c’è la competizione e i vincitori per categoria (Massimiliano Brigo che ha percorso i 10 chilometri in 33′ e 56” e Barbara Corsini per le donne). Ma i veri numeri uno sono i 1.550 iscritti e partecipanti. Certo ci sono le curiosità come il runner che ha fatto entrambe le gare. Prima la 5 km arrivando secondo e poi è subito ripartito per la 10 km. Ma quei 1.550 iscritti (un centinaio in più dello scorso anno) sono qualcosa di meglio di un semplice pettorina che fa numero. Ci sono mamme e papà con i passeggini, i bimbi che hanno corso in gruppo e qualche pentito dell’assenza (io) che nulla può fare se non scrivere. Il migliaio e passa di persone sono un’intuizione di don Franco e di alcuni pionieri che 23 anni ebbero un’idea geniale credendoci fortemente contro tutto e tutti. A cominciare dall’impegno. Sulla sua strada don Franco ha trovato un numero crescente di benefattori che han permesso di consolidare nel tempo (in secula seculorum come direbbe lui) questa sua intuizione. Hanno visto lontano.
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LA STRABAREGGIA – Non è solo competizione, ma solidarietà. C’è il Nepal e il villaggio da ricostruire dopo il terremoto. Ci sono le famiglie in difficoltà c’è la parrocchia da sostenere avamposto rivolto a chi ha bisogno. L’organizzazione è stata degna di un evento in grande stile e poi la novità. Il “Tempio del suono” con la sua ottima regia musica ha allietato e alleggerito la marcia di avvicinamento dei partecipanti al traguardo. Il resto sarebbe solo esercizio di retorica. A “Dio piacendo” il prossimo anno anche il sottoscritto farà parte della massa ad una condizione che gli amici Stefano e Teo corrano al mio fianco. Almeno per i primi 100 metri…
Marco Pirola