Il Trota, Nicole Minetti e il capogruppo al senato della Lega condannati per Rimborsopoli
Spese pazze in Regione arriva la stangata. Dalle caramelle agli spazzolini da denti. Dal libro “Mignottocrazia” della Minetti alle bistecche. I giudici del Tribunale di Milano hanno condannato a due anni e sei mesi Renzo Bossi, detto il Trota, figlio di Umberto Bossi. Ad un anno e 8 mesi l’ex igienista dentale di Silvio Berlusconi Nicole Minetti. Sono tra i 57 imputati al processo sulla cosiddetta “Rimborsopoli” al Pirellone. Tutti ex consiglieri ed ex assessori in Regione Lombardia tranne uno. In totale il Tribunale ha condannato a pene tra un anno e 5 mesi fino a 4 anni e 8 mesi 52 dei 57 imputati. Assolto Massimo Ponzoni.
Spese pazze in Regione pranzi e cene
Il Tribunale ha anche condannato a un anno e 8 mesi Massimiliano Romeo, attuale capogruppo della Lega in Senato. A lui la Procura della Repubblica ha contestato spese indebite (pranzi e cene) nell’arco di 4 anni per un totale di quasi 30mila euro. La pena è sospesa ed è stata decisa la non menzione nel casellario giudiziario. I fatti contestati arrivano fino al 2011. “La nostra buona fede è stata dimostrata – commenta il capogruppo al Senato della Lega – non c’è stato assolutamente dolo e abbiamo restituito per tempo quanto contestato. C’è un secondo tempo che poi è l’appello e siamo fiduciosi”. Da buon interista Romeo è abituato alle rimonte.
Spese pazze in Regione
Dalle casse del Pirellone sarebbero usciti illegalmente tre milioni di euro. Tra le spese più curiose quelle per spazzolini, caramelle, salatini, frigoriferi. A Romeo vengono contestati 22 mila euro spesi quasi tutti al bar o al ristorante, a Nicole Minetti 19.651 euro utilizzati per pasti in ristoranti giapponesi e per l’acquisto del libro ‘Mignottocrazia’. Anche il Pirellone, nel 2017, era entrato nel processo come parte civile, chiedendo danni per 3,4 milioni a 28 dei 57 imputati (molti della stessa parte politica della giunta lombarda) definendo le spese in questione “un elenco offensivo”.
Spese pazze in Regione gli altri condannati
Angelo Ciocca, attualmente eurodeputato del Carroccio, un anno e 6 mesi. Pena sospesa. Stefano Maullu, attualmente europarlamentare di Forza Italia, è stato condannato ad una pena di 1 anno e 6 mesi. Pure per lui è stata decisa la sospensione della pena e la non menzione. Alessandro Colucci, deputato del gruppo misto, condannato a 2 anni e 2 mesi. La pena più alta di 4 anni e 8 mesi per Stefano Galli, ex capogruppo della Lega in Regione Lombardia. Assolti o prescritti invece 5 ex consiglieri. Assolti Davide Boni (prescrizione per l’accusa di truffa), Romano Colozzi, Daniel Luca Ferrazzi, Carlo Maccari, Massimo Ponzoni. Gli imputati appartengono a diversi partiti: oltre a quelli della maggioranza di centrodestra dell’epoca. Ci sono anche consiglieri dell’opposizione come Chiara Cremonesi (condannata a 2,2 anni più la confisca) e Luca Gaffuri (1,6 anni).
Spese pazze in Regione, l’inchiesta
I giudici, che hanno accolto in sostanza la ricostruzione del pubblico ministero Paolo Filippini, oltre alle pene accessorie di rito, hanno disposto confische e provvisionali di risarcimento a Regione Lombardia per centinaia di migliaia di euro. Risarcimenti a carico di quegli imputati che nel corso del procedimento non hanno versato quello che la Procura ha ritenuto sia l’equivalente del denaro sottratto alle casse pubbliche. Prima di entrare in camera di consiglio il presidente della decima sezione penale del Tribunale di Milano Gaetano La Rocca aveva spiegato che non sarebbe stata valutata l’istanza di rinvio avanzata da uno dei difensori in vista delle nuova norma introdotta dal governo (e in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale). Ciò avrebbe consentito di derubricare il reato di peculato in quello meno grave di indebita percezione di erogazioni o fondi pubblici. Il giudice La Rocca ha sottolineato che al momento la nuova non è ancora in vigore.
