Giornalista, politico, inventore delle panchine ed ora Roberto Beretta veste i panni del badante
Sindaco, i consigli dell’assessore Beretta per far sembrare la politica di Concettina più spontanea e non sofisticata. Sembra il titolo di un libro, ma è solo l’ultima barzelletta di Lissone. Della politica di Lissone. Della sinistra che governa Lissone. O se volete di farfallino, al secolo Roberto Beretta di Lissone. Uno a cui non deve essere bastato il ridicolo delle panchine in piazza. No, non gli è bastato. Ora punta direttamente all’Oscar. Del taroccatore con il “libretto rosso” di comportamento per “taroccare” appunto gli incontri con i cittadini. E il bello che i consigli li ha messi pure nero su bianco distribuendoli in giunta con il roboante titolo: questione di metodo negli incontri.
Sindaco: Concettina sotto tutela
Consigli scritti distribuiti a tutti gli assessori e al sindaco su come si debbono comportare durante gli incontri pubblici. Per farli sembrare più spontanei (gli incontri) ed evitare domande imbarazzanti da parte dei cittadini. Insomma per far sembrare tutto così naif in stile “Concettina”, easy, spontaneo, ma nella realtà tutto studiato a tavolino. Dal badante politico appunto. Neanche fossimo ad una convention della Microsoft americana e non semplicemente alla Bareggia di Lissone. A seguito i paragrafi del “libello Beretta”. Magari possono essere utili anche in “butega” con i fornitori…Beretta dopo aver rischiato il posto ora rilancia.
Sindaco: i consigli di farfallino Beretta per gli incontri
In alcuni passaggi il vademecum del badante politico Beretta distribuito ai colleghi tocca l’apoteosi della risata. Come quando sottolinea che “l’importante non è dare risposta alle piccole singole questioni, bensì far percepire la filosofia del pensiero che ha guidato l’amministrazione”. Come se a coloro che abitano dalle parti del “campetto” di via Murri non venisse spontaneo chiedere quando gli sistemano il marciapiede davanti a casa. Troppo popolare, individualista, meglio volare alto. Come fa farfallino Beretta nel vademecum politico.
Sindaco: questione di metodo negli incontri
È il Sindaco che incontra i cittadini, che fa una chiacchierata con loro, con tutto il tempo per spiegare e spiegarsi e ascoltare. L’assessore di riferimento può intervenire “in soccorso” su questioni tecniche, gli altri assessori possibilmente assistono ma si astengono (eccetto cose eclatanti). Semmai sono disponibili per parlare a tut per tu con i cittadini dopo l’incontro.
Sindaco: le mancate risposte
Devono emergere, da una parte, il carattere “umanistico”, civico, dell’incontro: l’importante non è dare risposta alle piccole singole questioni, bensì far percepire la “filosofia” che ha guidato il pensiero e l’azione dell’amministrazione nel settore di cui si parla (in questo caso la viabilità); dall’altra parte gli aspetti familiari e l’attitudine di cura che il sindaco ha nei confronti della città: più che diffondersi sugli aspetti tecnici, concentrarsi sulla visione generale dei singoli provvedimenti come risposta concreta al principio generale della centralità della persona.
Sindaco: come ti tarocco il moderatore
Il moderatore dovrà curare di mantenere il dibattito in questa linea, semmai demandando questioni pratiche al successivo abboccamento con gli assessori presenti o con gli uffici preposti. Una buona strategia sarà di puntare sul tempo degli interventi, stoppando decisamente predicozzi troppo lunghi. E’ bene pure che – senza però proibirlo esplicitamente né togliere loro la parola – esorti i politici e i consiglieri comunali presenti ad astenersi dal parlare, in quanto hanno già il loro spazio per farlo ed è corretto ascoltare direttamente i cittadini.
Sindaco: questioni di spazi
Il fatto di essere in un posto ristretto deve essere giocato a nostro favore: non vogliano raduni generici, assemblee pletoriche. Si punta sul dialogo quasi personale, dove si possono far capire le proprie ragioni da una parte e dall’altra, accogliere suggerimenti, dare spiegazioni su cosa si è fatto o non si è fatto, in un clima quasi di rendiconto familiare. Questo deve risaltare: gli incontri vogliono aiutare la crescita dello spirito civico, di consapevolezza e di collaborazione nella gestione del bene comune cittadino.
Sindaco: il mantra dell’assessore
Da ripetere continuamente come un mantra anche il fatto che questi incontri sono stati organizzati non solo per affrontare i problemi del singolo quartiere, ma per coinvolgere il quartiere in una visione globale e non campanilistica della città. In questo senso potrebbe essere interessante non cominciare il discorso dall’esame dei problemi del quartiere (es. in questo caso la ciclabile), ma chiedere agli uditori un visibile ribaltamento della prospettiva… Citare sempre anche la presenza dei Comitati di quartiere come utili e meritori elementi di riferimento sia per i cittadini, sia per l’amministrazione.
Marco Pirola