Al Brianteo con la Bustese finisce 1 a 1evitata ennesima sconfitta
Sfida salvezza e il Monza si salva per il rotto della cuffia. La vigilia dello scontro salvezza con la Bustese era stata preceduta da buoni propositi e da slogan roboanti in casa biancorossa. Parole, parole come nella canzone di Mina che andava in voga negli anni Sessanta. La parola d’ordine, categorica e impegnativa per tutti era stata: non ci resta che vincere. Dopo il match, acciuffato per un soffio nel finale, lo slogan cambia. Più che una canzone, un film:non ci resta che piangere.
SFIDA SALVEZZA CON LA BUSTESE: PRIMO TEMPO – Il primo tempo scivola via nel più assoluto anonimato e noia totale. Pochissime le azioni degne di nota tra due squadre che non vogliono farsi male. La noia e gli sbadigli sono interrotti solo dai fischi del direttore di gara e dai cori della Curva Pieri che al 30’ del primo tempo decide che è finalmente ora di dare una sveglia agli undici fantasmi in campo. Le emozioni sono solo nella seconda frazione di gara. I biancorossi non fanno in tempo a sistemarsi sul rettangolo verde e vengono infilati da un ottimo Romano che da solo supera l’incolpevole Ravetta. Il Monza, ancora una volta paga pesantemente le proprie amnesie difensive, ma non si perde d’animo e cerca subito il pari con una bella azione iniziata da Soragna e conclusa da un tiro preciso di D’Errico deviato in angolo.
SFIDA SALVEZZA CON LA BUSTESE: SECONDO TEMPO – Il Monza negli ultimi venti minuti sembra svegliarsi dal lungo torpore e con D’Errico, che assomiglia sempre più a un razzo sulla fascia sinistra, sforna cross da far invidia al ben più famoso Di Maria. I biancorossi di Delpiano però peccano sempre di precisione prima con l’ottimo Soragna al 54’ e poi con Grandi subito dopo al 56’. Con l’ingresso di Palazzo, il Monza carica a testa bassa, ma la porta sembra stregata e quando la palla finalmente entra, ci pensa il direttore di gara a spegnere gli entusiasmi, annullando la rete per fuorigioco. Palazzo e D’Errico sembrano predicare nel deserto, crossano, dribblano e si caricano letteralmente la squadra sulle spalle, ma è tutto inutile perché all’81’ uno sciagurato Lombardi, appena entrato, spreca una facilissima occasione a due passi dal portiere. Un errore da” mai dire gol”. Un minuto dopo ci pensa il solito Soragna ad acciuffare il tanto sospirato pareggio con un’inzuccata degna del miglior Bobo Vieri e una corsa liberatoria sotto la curva Pieri. In zona cesarini i biancorossi, galvanizzati dal pareggio tentano anche di vincere la sfida, ma il tiro di Palazzo viene agilmente bloccato dal portiere ospite. La sfida con una diretta concorrente si chiude in parità. Lo spettro dei playout rimane ancora a soli tre punti e la prossima domenica i ragazzi di mister Del Piano dovranno vedersela con la Pro Sesto per un’altra sfida salvezza e tra sette giorni forse, non saranno sufficienti i trenta minuti finali giocati oggi, più con rabbia e cuore che con raziocinio e testa.
MONZA – Ancora una volta la squadra biancorossa è apparsa timorosa e senza grinta per un’intera frazione di gioco. La paura di sbagliare sembra condizionare la maggior parte dei ragazzi che vanno in campo, salvo poi svegliarsi solo dopo aver preso il gol. Una squadra fragile priva di personalità e che deve assolutamente trovare al più presto una propria dimensione e una propria coscienza di se. Il mister in questa settimana dovrà lavorare più sulla testa dei suoi ragazzi che sulle gambe e gli schemi, perché in questo finale di campionato a questo malandato Monza servono uomini più che giocatori per vincere le sfide e serve soprattutto una cosa fondamentale: non aver paura di avere coraggio.
Andrea Arbizzoni