Seveso Galli il vicesindaco con Forza Italia non… Lega

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Più che galli… vorrebbe tanti pecoroni

Seveso Galli, il ras della Lega locale è un politico celodurista “old stile”. Vicensindaco, duro, puro. Della prima ora insomma. Di quelli che Forza Italia non l’hanno mai potuta digerire. Figuriamoci ora. Nel pollaio della politica cittadina vorrebbe solo avere a che fare con pecoroni. Soprattutto in maggioranza. Sopratttto tra gli alleati azzurri. Che i problemi legati al gregge di questi tempi vadano di moda, basta leggere le cronache dalla Sardegna. Ma anche da queste parti, in Alta Brianza, non si scherza. Guai a fare domande irriverenti. Come lo potrebbe essere una semplice richiesta su cosa intenda fare un assessore su di un tema importante come l’ecologia. Così. Magari tanto per capire. Apriti cielo. Lesa maestà. Non pensare (sempre), non parlare (men che meno sui giornali), obbedire e possibilmente combattere. I consiglieri di maggioranza debbono solo usare un dito. Non quello medio. Ma quello che serve per dire sì in Consiglio sempre e comunque. Anche quando non capiscono e le risposte non ci sono.

Seveso Galli: Credere, obbedire combattere

Mutismo e rassegnazione. Sembra essere la parola d’ordine del vicesindaco nei confronti dei suoi. Se poi qualcuno come Alessandra Berini e Alfredo Pontiggia consiglieri comunali di Forza Italia, usano la testa loro e non il “dito del vicesindaco” è pronta nel cassetto l’accusa di tramare con il Pd. Anzi di essere proprio organici al Pd. Meglio ancora, di essere il Pd. In perfetto stile “spezzeremo le reni alla Grecia” (mancava solo il balcone) pontifica. “Alfredo Pontiggia e Alessandra Bernini non votano il bilancio di previsione 2019 proposto dal centrodestra e si spostano formalmente all’opposizione… un atteggiamento comune a molti amministratori eletti nelle file di Forza Italia che sta causando la naturale estinzione del partito”. Il tutto certificato da Facebook.

Seveso Galli la replica

Se domandare è lecito, rispondere è cortesia. Sindaco e maggioranza, David Galli compreso, sembrano obbedire ad un unico dictat: “Tutto ciò che non conoscono, non esiste”. Per cui zero domande, zero risposte. E i due consiglieri azzurri si sono visti costretti a dichiarare la loro fedeltà nientemeno che al capitano Salvini più che al ras locale Galli. Alessandra Bernini: “Quello della Lega sembra essere un atteggiamento infantile di chi combina la marachella e cerca di addossare la colpa ad altri. Non ci hanno nemmeno coinvolto nelle scelte amministrative, nella redazione del bilancio e poi vogliono il voto a favore a scatola chiusa”. Alfredo Pontiggia:”In otto mesi c’è stata una sola riunione di maggioranza. Mi sono presentato e tutte le cose erano state già decise. Tempo buttato. Noi vogliamo un alleato leale che condivida le scelte”.

Seveso Galli: Forza Italia come la Gallia tota divisa est

I rapporti tra il leghista Galli e Forza Italia non sono mai stati buoni. Anzi inesistenti. Già lo scorso anno, ai tempi di formazione della giunta Allievi, all’interno di Forza Italia era successo qualcosa. “Mi manda papà” al secolo Federico Romani, figlio di tanto padre, aveva provato a dire che esiste cercando di fare da solo. Risultato? Un casino. Due consiglieri azzurri si erano sentiti scavalcati. Quello sfiduciato dai vertici locali azzurri era finito a fare l’assessore. E alla nomina controvoglia si è aggiunta gente che usavala carta intestata di partito senza averne titolo. Il figlio prodigio di Paolo Romani aveva cercato di metterci una pezza riuscendo nell’impossibile tentativo di peggiorare le cose. Alla fine era intervenuto Fabrizio Sala, nelle vesti di segretario provinciale azzurro, per sistemare alla meno peggio il tutto. Ma la frittata era fatta. E tale rimane.

Marco Pirola

 

 

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