No alla fusione tra Gelsia e Bea. Nemmeno a parlarne. Così ha sentenziato la Lega nord che oggi, tramite il sindaco di Seregno, Giacinto Mariani e il segretario provinciale Alberto Rivolta, fa sapere che il Carroccio anche di ipotesi non vuole saperne: “Gelsia è un’azienda sana, impostata su politiche industriali e gestionali rivolte ad uno sviluppo futuro coerente con gli scenari sociali e di mercato attesi – dice Rivolta – Bea, con un colpo di mano sul filo del rasoio del 52% della compagine sociali, smaccatamente colorata politicamente di rosso, ha scelto un paino industriale che prevede l’ampliamento dei forni e della capacità inceneritoria, in contrasto con l’evoluzione del mercato”. Guerra aperta e dichiarata, appunto, anche da Seregno: “I cittadini brianzoli possono stare tranquilli – conclude Mariani – la Lega e i suoi rappresentanti pongono l’interesse pubblico prima di ogni altro. Forse non tutti fanno altrettanto”. Accantonata la fusione Gelsia – Bea, di sicuro Gelsia non guarda con favore nemmeno quella con Acsm – Agam, che invece l’azienda lario – monzese accarezza da tempo.
