Seregno campagna elettorale, dalla gloria dello scudo crociato che hanno nel simbolo, alla croce dell’esclusione. Il Calvario dell’Udc si chiama “raccolta firme”. L’Unione democratica di centro esclusa dalla consultazione elettorale di domenica 14 3 lunedì 15 maggio. Il solito “vizietto” nella sottoscrizione di adesioni (almeno 200) necessarie per partecipare al voto con una lista e un proprio candidato sindaco. La Commissione circondariale elettorale competente e la Prefettura di Monza e Brianza non hanno avuto dubbi davanti alla documentazione presentata per correre in maniera regolare. Tutte le firme erano state autenticate da una sola persona che non ne aveva diritto essendo fuori Circoscrizione. La “manina” ausiliatrice per l’autenticazione è un assessore di Besana Brianza che essendo appunto pubblico ufficiale di Besana non poteva.
Seregno campagna elettorale quelli che “fessi” non sono
Qualcuno per sbaglio deve aver pensato che in Prefettura a Monza siedano i soliti passacarte scaldasedie. O nella migliore ipotesi dei burocrati lunari (citazione da Oscar Luigi Scalfaro…). Errore. Quanto di più sbagliato possa esistere. Perchè la dentro fanno le cose sul serio. E poi la legge parla chiaro facendo riferimento a precisi dettami e procedure. A loro deve essere sembrato strano che tutte quante le firme siano state autenticate da un’a stessa ‘unica persona. A noi pare pure “anomalo” pare che a prestarsi a questa operazione sia un assessore di un comune limitrofo che ha autenticato tutto quanto in un colpo solo. Che hanno fatto quelli dell’Udc? Hanno organizzato un bus per portare in una sola volta i firmatari davanti al pubblico ufficiale in trasferta a Seregno?. Non voglio pensare al solito trucco della raccolta firme con i moduli in bianco (trucchetto già utilizzato in passato da vari partiti).
Seregno campagna elettorale quelli che la figuraccia
E pensare che come candidato sindaco la lista Udc di “proprietà” (si fa per dire…) di Vincenzo Tortorici ci avevano messo Cristina Mariani. Una docente dell’Università Cattolica di Milano, consulente aziendale e quant’altro. Insomma una che il diritto avrebbe dovuto masticarlo se non digerirlo. Nella loro presentazione (coram populo) hanno più volte tenuto a sottolineare la loro attenzione sui temi della famiglia, del sociale, dell’ascolto dei cittadini. Evidentemente la conoscenza della legge esulava dai loro propositi. Un’altra domanda sovviene: Se non sono capaci nemmeno di presentare una Lista con i crismi della legalità come potevano pretendere di amministrare una città non dico come Seregno, ma proprio un qualsiasi borgo. Non sono stati capaci di organizzare nemmeno un “funerale” con due macchine di cui una è quella del morto. O forse solamente volevano sedersi al tavolo delle trattative al secondo turno per avere una poltrona “sicura”. Ma questa è un’altra storia…
marco pirola