L’ impresa di Monza lavora per conto di Ama per la raccolta differenziata a Roma
Sangalli Monza, una spazzatrice travolge e uccide un ciclista sulla ciclabile alla Magliana. Il ciclista, un 47enne romano, stava percorrendo la pista ciclabile sul lungotevere della Magliana all’altezza di via Pian due Torri. A colpirlo è stato un camion dei rifiuti che stava facendo manovra. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale per i rilievi.
Sangalli Monza: la dinamica
In quel punto la vegetazione ostruisce la visuale sia per chi percorre la pista ciclabile. Sia per i veicoli sulla strada. Il ciclista proveniva dall’Eur in direzione centro quando è stato colpito da un furgone all’incrocio con la strada. In un punto dove il canneto sull’argine del Tevere copre la visuale. Inoltre sulla strada è presente un segnale che indica l’incrocio con la ciclabile, mentre sulla pista manca la segnaletica orizzontale e verticale.
Sangalli Monza: la ditta brianzola
L’incidente nel quale ha perso la vita un ciclista 47enne ha coinvolto un furgone della ditta Sangalli, impresa che lavora per conto di Ama e svolge un servizio di raccolta differenziata porta a porta per le utenze non domestiche. L’incidente sarebbe avvenuto mentre il furgone usciva da una struttura che serve da deposito all’azienda. L’azienda di Monza era rimasta coinvolta, tre anni fa, nell’inchiesta Clean City che aveva portato alla condanna politici ed imprenditori in Brianza.
Sangalli Monza: il presidente di BiciRoma
“Una tragedia che poteva essere evitata con una normale manutenzione. Perché in quel punto la vegetazione ostruisce la visuale sia per chi percorre la pista ciclabile, sia per i veicoli – commenta Fausto Bonafaccia, presidente di BiciRoma – il ciclista proveniva dall’Eur in direzione centro quando è stato colpito da un furgone all’incrocio con la strada, in un punto dove il canneto sull’argine del Tevere copre la visuale. Inoltre sulla strada è presente un segnale che indica l’incrocio con la ciclabile, mentre sulla pista manca la segnaletica orizzontale e verticale”. Perché in quel punto la vegetazione ostruisce la visuale sia per chi percorre la pista ciclabile.
Marco Pirola