Monza festeggia il santo patrono con le ciliegie
San Gerardo Monza, si rinnova la tradizione. Messe, festa e ciliegie. Due giorni al posto di uno solo con le ciliegie al centro dei festeggiamenti. Domenica 5 giugno, nel cortile della chiesa dedicata al santo patrono, i gonfiabili saranno protagonisti, dalle 15 alle 19. Alle 16 spettacolo di magia.
San Gerardo Monza: le messe
Lunedì 6 giugno. La prima messa è per i fedeli del santo provenienti da Olgiate Comasco, il paese da oltre 800 anni è devoto del santo monzese. Alle 8.30 seguirà un’altra liturgia alle 8.30 e alle 10 la messa solenne presieduta da don Massimo Gaio, il parroco, con la presenza delle autorità religiose e civili di Monza e oliate Comasco.
San Gerardo Monza: la festa
Nel pomeriggio protagonisti ancora i bambini. Dalle 15 potranno giocare nel cortile accanto alla chiesa. Alle 17 sarà possibile recitare il rosario. Mentre alle 18.30 verrà celebrata una messa con i sacerdoti nativi della parrocchia e con quelli che a San Gerardo hanno esercitato il loro ministero eucaristico. La chiesa resterà aperta ai fedeli tutto il giorno, dalle 7.30 e fino alle 22. Per l’intera giornata di lunedì si potrà visitare l’urna che contiene i resti mortali del santo. La festa religiosa terminerà martedì 7 giugno alle 21, quando verrà celebrata una messa in suffragio di tutti i defunti della parrocchia.
San Gerardo: le ciliegie
Le tradizionali bancarelle di ciliegie corredo di ogni appuntamento, a ricordo di uno dei miracoli compiuti dal santo monzese. La sagra si svolgerà tra la parrocchia e l’Oasi di San Gerardino, il primo ospedale “popolare” voluto dal santo secondo la tradizione realizzato investendo l’eredità lasciata dal padre. Dal ponte di san Gerardino verrà calata nel fiume Lambro la statua di San Gerardo.
San Gerardo Monza: i miracoli
La leggenda narra che in pieno inverno Gerardo non ancora santo, bussò alle porte del duomo di Monza per poter entrare a pregare. Il sacrista, che aveva già chiuso il portone, gli rispose che gli avrebbe aperto solo se si fosse presentato con un ramo colmo di ciliegie mature. È legato a un altro miracolo attribuito al santo, anche il gesto di collocare la statua nel Lambro, a ricordo di un miracoloso attraversamento del fiume, sorretto solo dal suo mantello, che consentì al futuro santo di raggiungere senza danno la sponda opposta del Lambro in piena e raggiungere l’ospedale (Oasi di San Gerardino) da lui fondato ordinando alle acque di non entrare nelle stanze dei ricoverati.