SALGONO
ROSARIO ADAMO
Eccolo. In attesa sulla banchina delle Europee di maggio. Stazione Bruxelles. Il ferroviere d’assalto non molla. La sua candidatura in Forza Italia alle elezioni europee, come rappresentante della Brianza, ha già passato il vaglio dei vertici regionali lombardi e sta a Roma in attesa del semaforo verde definitivo. All’inizio sembrava uno scherzo, ma la sua rete di contatti in Liguria e Piemonte, colleghi suoi, è già in allarme da tempo e l’agenda di Adamo è piena a differenza di altre. La casta delle rotaie si muove. E per non farsi mancare nulla Adamo fa sapere che tiene famiglia e candida la figlia alle comunali di Muggiò con candidato sindaco Zanantoni. Adamo sarà stato il primo uomo sulla terra, ma Rosario non vuole essere l’ultimo dei pirla in Forza Italia…
FEDERICO ROMANI
Mi manda papà funziona sempre. Anche in tempi di magra. Papà Paolo a Roma capogruppo al Senato, lui qui in Brianza a presidiare per nome e per conto di. Nessuno in forza Italia lo vuole come responsabile provinciale troppo legato al nome Romani che non ha lasciato buoni ricordi a Monza e dintorni e lui (meglio il padre) che fa? Stringe un accordo con Fabrizio Sala e Antonio Romeo lasciando loro carta bianca in Brianza. In cambio faranno i badanti al figlio. Naturalmente alla tata Giordano che ormai è di famiglia. Una mossa che spiazza Dario Allevi con la sua squadra raccogliticcia. Troppo provinciali…
ANTONIO ROMEO
Una volta era il re di Limbiate e dintorni. Dopo aver perso il Comune rimane re senza corona, ma è l’unico in Forza Italia che mettere in campo preferenze e tessere per vincere elezioni e congressi. Prima ha provato a giocare in proprio cercando di farsi nominare responsabile provinciale di Forza Italia, poi il principe di Mombello(non inteso come manicomio…) ha usato la testa e stretto accordi. Come in Regione avranno confezionato il “pacco” per Carugo lui si farà trovare casualmente pronto. Soprattutto a dare una mano a Fabrizio Sala.
SCENDONO
DARIO ALLEVI
Provate a prendere tra le mani un pugno di sabbia e stringerlo forte. Vi scapperà tra le dita. Ecco in sintesi di politica i cinque anni di provincetta. Dopo essersi legato mani e piedi a Paolo Romani per assicurarsi un futuro politico in Brianza vista la chiusura della baracca, ora l’ex assessore all’Urbanistica a Monza e attuale capogruppo forza italiota al Senato lo ha scaricato. Una scelta obbligata quella di papà Paolo per affidare il figlio in mani più “sicure” che hanno voti e consensi sul territorio. Un paio di giorni fa, riunione dei romaniani senza Romani per decidere il da farsi sulla segreteria provinciale. L’ultima sua trovata di mettersi la fascia da presidente della provincia morente (la provincia) e di marciare contro Pedemontana ha trovato poco appeal in regione. Anzi Maroni si è pure incazzato…
CONCETTINA MONGUZZI
In settimana ci sarà la presentazione ufficiale del totem ligneo simbolo di Lissone per Expò. Cara Concettina, verrebbe da dire nel senso economico del termine visto che l’obelisco verrò a costare più di quanto messo in preventivo. Ma che sono poi 31mila euro in più se in cambio si avrà l’eternità?
PAOLO CONFALONIERI
Simpatico è simpatico. Dopo tre parole capisci subito di essere finito nella sua rete… fare un po’ democristiano, da bravo ragazzo dell’oratorio (quello che era Paolo Pilotto una volta prima di sparire risucchiato dalla provincia). Usa le slide ben prima di Renzi, dà spiegazioni per carità, ma quando arrivano i problemi come sul caso dei vigili la palla vola alta in tribuna. E qui torna a galla il democristiano che è in lui. Stiamo lavorando, la commissione lavora, stiamo decidendo. Faremo. Capiamo che la patata dei provvedimenti disciplinari è bollente, ma la buccia i due “malandrini” seppur graziati dalla prescrizione, se la sono levata da soli. Aspettiamo…
