SALGONO
Per unire la Lega della Brianza in vista delle elezioni europee, occorreva un leghista “anomalo”. Da quasi un decennio borgomastro di Seregno sotto la sua candidatura il Carroccio brianzolo si sta ricompattando come non mai. Da Santa Valeria a Bruxelles può essere un attimo. Anche perché la sua figura è ben vista oltre i confini della Lega. Alla felpa di Salvini (di cui è buon amico) preferisce di gran lunga la giacca e cravatta.
DOMENICO GUERRIERO
Un maratoneta di partito. Mezza, Bellusco, tutto il Vimercatese tra un piatto di asparagi con l’amico Vittorio Pozzati e una salamella di rigore. Civatiano della prima ora porta in giro per la Brianza il verbo Pd un po’ allungato con l’acqua un po’ invecchiato come solo certi vini d’annata sanno essere. Chiude la Provincia? Poco male, per lui rimane pure sempre il partito.
In versione marine con la faccia dipinta di nero faceva un po’ impressione sotto la Prefettura di via Prina a Monza. Anche perché il giorno prima lo avevamo visto parcheggiare la sua Cinquecento e scendere a comperare il pane dal fornaio di fiducia. La protesta contro l’arrivo degli immigrati e i soldi che il Governo dà loro è un suo cavallo di battaglia. Dopo un periodo di appannamento si è ripreso. Dalla proposta alla protesta per lui la via è scontata
SCENDONO
Che in Brianza contasse come il due di picche quando la briscola è quadri lo si sapeva da tempo. Anche se l’onorevole prestata alla scuola ha sempre lavorato sott’acqua. Certo i rischi di una sconfitta in questa tornata elettorale sono altissimi ed allora come tutti i colonnelli senza esercito è meglio rimanere in fureria dietro una scrivania e fare il “lavoro sporco” da altri. Non si sa mai, se va male può sempre dire di averlo detto prima… come nella canzone di Jannacci
Il segretario dell’Udc assomiglia all’Antonio Razzi portato sugli schermi da Maurizio Crozza. Franza o Spagna va bene comunque. L’importante è avere, nemmeno un posto, ma una semplice visibilità per stare nel giro della politica. Per poi sedersi al banco dei vincitori o perdenti poco importa per lui. E’ passato in poco tempo da Berlusconi a Casini. Poi dai casini a alla confusione più totaler. Sul territorio lo scudo crociato dell’Udc che rappresenta più che scudo è crociato. Come i legamenti del ginocchio che ogni tanto si rompono. Nel suo caso rompe solo…
Deve essere di moda a sinistra mettere balzelli per fare cassa. Ma il biglietto d’ingressso ai giardini reali è troppo anche per la sua “parrocchia”. I primi a risentirsene saranno gli studenti che hanno sempre avuto come palcoscenico delle loro bigiate scolastiche proprio il retro della Villa Reale. Ora saranno costretti ad “emigrare” verso Villasanta dopo il ponte delle catene. E pensare che ai tempi della vecchia amministrazione lui la ristrutturazione della Villa nemmeno la voleva. Cambiare idea non è reato e nemmeno peccato. Lui si è adattato in breve tempo…