SALGONO
L’ultimo dei moicani del centrodestra. Non c’è nulla da fare. Quando i ciellini o mezzi tali si impegnano il risultato lo portano a casa. O meglio, quando è candidato uno di loro (seppur parcheggiato ancora in Forza Italia) non hanno distrazioni e si mobilitano come ai tempi d’oro di Formigoni il celeste. Correva da uscente, si è battuto da primo per il ballottaggio è rimasto l’ultimo dei sindaci di centrodestra in una grande città in Brianza che non sia capitolato
Meno della metà dei votanti di Giussano, ma più della metà dei voti dei giussanesi. Nonostante le brutte figure rimediate durante l’ultima settimana della campagna elettorale da parte di qualche candidata della sua coalizione, ha battuto il rivale Trezzi. Allontanato il reprobo senza tante storie ha sfruttato in pieno il vento di Renzi e l’onda del secondo turno quasi mai favorevole al centrodestra. Chiamarsi Riva a Giussano è una garanzia
PIETRO ZANANTONI
Onore delle armi all’ultimo dei liberali brianzoli caduto all’ultima scarica dell’ultima battaglia. Ci ha provato in tutti i modi a rimanere in quella carica. Era riuscito anche nel miracolo di riunire attorno al proprio labaro un centrodestra diviso e arruffone. L’innesto di volti nuovi è un investimento per il futuro, ma non ha pagato nel presente
SCENDONO
Più che la Madonna di Pompei, al secolo Centemero Elena, quella di caravaggio. L’onorevole credeva nel miracolo. Sabato mattina aveva chiamato il suo pari grado nel partito della Lega per dividersi gli assessorati nei cinque comuni dove si votava l’indomani. Sembra una barzelletta, ma è così. Non abbiamo ancora capito questa dove vive. Mistero. Del resto dopo quella di Fatima è quello più rigorosamente custodito di tutto il centrodestra. Avvisatela che i tempi sono cambiati
FABRIZIO SALA
Iscrizione d’ufficio “tra color che son scendenti” se non altro per il ruolo che ricopre di commissario provinciale di Forza Italia. Che doveva fare? Nulla. Per provarci ci ha provato, ma avere ereditato un partito a due settimane dal voto ha pesato. Nemmeno Mandrake sarebbe riuscito nel limitare i danni. Per ricostruire bisogna distruggere. Lui è stato facilitato in questo compito dagli elettori.
E’ il simbolo di come sono andate le cose per anni nel centrodestra brianzolo. Tutto casa, non proprio chiesa e famiglia. Quest’ultima soprattutto. Predone politico arrivato da Milano ha contribuito a disintegrare la Brianza che è sempre stata moderata e un tempo (prima dell’era Romani) votava Forza Italia, riducendola in polpette. E chi è rimasto al vertice del partito? Ancora lui