Ristorante Bergamina Arcore: serata Brianza in brocca

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Idee e proposte da Arcore su acqua e cibo della Brianza. La vincitrice è di Lissone

Ristorante Bergamina Arcore con BrianzAcque tra auguri e prospettive. La serata di mercoledì 14, ha formalmente regalato il terzo primo premio per il contest Brianza in Brocca. E non poteva non riservare sorprese. Quelle a cui ha abituato Enrico Boerci. Numero uno di BrianzAcque e anche di solidarietà. Per chiudere la parentesi, la vincitrice di novembre è Silvia Farina di Lissone. Con le sue trofie con cozze, vongole e pomodorini. Lei in verità ha già “consumato” il suo premio. Chiusa parentesi. Il menù proposto da Boerci era un’occasione certamente per scambiarsi gli auguri di Natale. Ma anche per fare il punto su tutte le iniziative “di tendenza” del gestore idrico unico per Monza Brianza.

Ristorante Bergamina Arcore: Una goccia per ripartire

Solidarietà sul fronte del Centro Italia. Dopo le scosse del 24 agosto, Boerci ci ha ripresentato i progetti di aiuto concreto ad Amatrice e Accumoli. Un’idea nata nel contesto della campagna di donazioni per le popolazioni colpite. Lanciata all’ultimo G.P. di F1 a Monza. Ripercorrendo i primi due sopralluoghi nelle zone rosse del Reatino, assieme ai sindaci dei due comuni sconvolti dalla terra. Il prospetto è chiaro. Una sezione di rete fognaria per Amatrice, un tratto di acquedotto per Accumoli. Con BrianzAcque “concessionario” di risorse e know how. Non è finita qui. Boerci pensa in grande e ad altri due interventi di sostegno. Stavolta nelle Marche. I Comuni vanno ancora individuati. Certo, manca il breafing tecnico operativo in tutti e quattro i luoghi. Ma è già in preventivo ad inizio dell’anno nuovo.

Ristorante bergamina Arcore: la roggia Pelucca

Presente alla serata anche il vice presidente di Ato (Ambito Territoriale Ottimale) Brianza, Roberto Borin ha fatto il punto sul ciclo idrico nella Provincia. L’attività di fornitura e depurazione risulta soddisfacente. Probabile frutto dell’ottimo “feeling” tra BrianzAcque e Ato. D’altra parte il fatto di avere un gestore unico aiuta, e aiuta le due istituzioni, è innegabile. Meno “felice” la relazione di Borin sul cosiddetto reticolo idrico minore. Ai brianzoli Roggia della Pelucca suonerà senz’altro più familiare. Stringendo, si tratta del complesso delle acque superficiali della Provincia, escludendo quelle derivanti dagli scarichi industriali. Un piccolo tesoro naturale che va però tenuto monitorato. Un incarico che in teoria spetterebbe ai vari Comuni. Nella pratica viene tacitamente delegato all’Ato, unico a preoccuparsene realmente e concretamente. Il pericolo maggiore è quello di esondazioni dello storico fontanile, con danni a popolazione, sistemi fognari, viabilità e via discorrendo. Un invito a tenere alta la guardia.

Matteo Lucchini

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