Renzi mattatore al Binario7 tira la volata al sì
Referendum Renzi tappa a Monza. Nella corsa al sì, il premier riesce ad arrivare pure con 30 minuti d’anticipo sulla tabella di marcia. Un discorso fiume tra battute, ironia, autoironia ed ancora ironia. Su tutto però l’ormai inseparabile camicia bianca. Quest’ultima ormai diventata un must anche tra molti seguaci. Unico a non seguire la “moda” il sindaco di Monza Roberto Scanagatti. In forma smagliante sfoggiava una scura “grisaglia ministeriale” d’ordinanza. Da sindaco appunto. Conoscendolo, lo ha fatto per far risaltare il suo sorriso a 32 denti visto che da queste parti ha il vento in poppa. Il padrone di casa ha sfoderato davanti al premier l’ entusiasmo di quando, ragazzino, si era affacciato per la prima volta sulla soglia della sede del Pci. Sembrava anche più giovane. Più sindaco.
Referendum tappa a Monza: il pubblico
Per l’occasione era tirato a lucido anche Mimmo Guerriero. L’esponente della “sinistra di governo” ha abbandonato le improponibili cravatte optando per un davvero elegante vestito da assessore. Fuori il teatro, un maxischermo con 200 persone. Anziani, pensionati, militanti. Qualche curioso che si informava “disinteressatamente” sulla presenza o meno di Maria Elena Boschi. Così per sapere. Dall’altro lato del marciapiede, uno sparuto drappello di “studenti”. Ai panda dei centri sociali (quattro gatti) era affidata la contestazione. Avrebbero fatto più notizia rimanendo a casa. Disoccupati i carabinieri e i poliziotti presenti.
Referendum Renzi tappa a Monza: il sì val bene una maratona
Si possono dire e soprattutto pensare di lui tante cose. Pure cattive. Ma che Renzi non ce la stia mettendo tutta questo no. Prima Torino. Nel mezzo tappa a Monza. Poi Bologna. Prima Barbara D’Urso in Tv e poi Roberto Scanagatti dal vivo. Matteo Renzi, eloquio sciolto, è salito sul palco del teatro Binario 7 di via Turati a Monza. Una visita “inframuscolo” per sostenere la campagna per il Sì. Ha giocato il ruolo del numero 10 nel calcio. “Perché la politica per me è come fare un buon assist per fare un gol”, ha detto prima di lasciare il microfono per scendere dal palco.
Referendum Renzi tappa a Monza: l’intervento
Ha parlato per circa un’ora nel pomeriggio di ieri (domenica 27 novembre ndr). Ha parlato della storia tutta italiana del bicameralismo perfetto. Di quello che potrebbe essere il nuovo ruolo dei senatori. Ha smontato le possibili teorie sulla deriva autoritaria. A tutto campo insomma. Il premier ha mostrato su uno schermo il video in cui l’eurodeputato socialista Marc Tarabella accusa il leader delle Lega Nord Matteo Salvini di essere un ‘fannullone’ per la sua scarsa presenza in aula. Il premier ha poi proseguito ricordando i risultati del lavoro del governo in termini di occupazione. Sul palco è salita Roberta De Rossi. Una studentessa di Giurisprudenza alla Bicocca di Milano che si è fatta portavoce di quanti avrebbero voluto alzare la mano e manifestare un dubbio. Ha tenuto banco e gli astanti se lo bevevano con gli occhi. Fuori più che le contestazioni qualche disagio per il traffico a causa della chiusura per sicurezza di via Mentana e del ponte della stazione.
Referendum Renzi: i presenti folgorati sulla via di Firenze
Seduti in prima fila il sindaco Roberto Scanagatti. La vicesindaco Cherubina Bertola, l’assessore Egidio Longoni, il deputato brianzolo Roberto Rampi, il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina. Pietro Virtuani, il segretario provinciale del Pd della Brianza. Gran parte di loro, quando Renzi si presentò alle primarie del Pd nel 2014, aveva votato per altri candidati. Vuoi per il candidato di casa Pippo Civati (desaparecido) o per Cuperlo. Il pomeriggio di un giorno da “freddo cane” era però tutto per lui. Come una gigantesca roulette, sì vince o si perde. Fate il vostro gioco. E stavolta per il Pd non è importante partecipare…
Marco Pirola
