Seregno serata in maschera contro il buonismo
Raduno mondiale dell’idiozia in un locale di Seregno. Un ballo in maschera contro Facebook e il buonismo. Seregno Honky Tonky, appuntamento con il “Raduno Mondiale dell’idiozia” post Facebook. Difficile trovare titolo più rappresentativo. Sabato 18 marzo il ballo in maschera. Ma non è il sabato grasso carnevalesco. Piuttosto una pratica quasi esoterica per scacciare le bizzarre mode lanciate dai santoni del nuovo millennio. Zuckenberg & co e le altre tendenze stereotipate, diventate per molti ragazzi irrinunciabili stili di vita.
Raduno mondiale Seregno Honky Tonky: la serata
L’invito è rivolto ai detrattori di Facebook e del buonismo. Piaghe difficili da estirpare, dalla prospettiva esaminata. E allora gli organizzatori hanno pensato ad un ballo in maschera sui generis. Ma molto. Personaggi storici, attori hollywoodiani, campioni dello sport, eroi dei fumetti, criminali delle cronache. Insomma, tutto il meglio ed il peggio made in Usa, si incontreranno per distruggere il mondo di idiozia creato da Mark Zuckerberg. Una volta raggiunto l’obiettivo tutti potranno finalmente gettare la maschera. Così come Padre Trump ha gettato il parrucchino.
Raduno mondiale Seregno Honky Tonky: lo scopo
Lo scopo è chiaro. Mantenere l’individualità nelle scelte richiamando la personalità di personaggi di spicco a stelle e strisce. Rifuggendo così il gregge. E la filosofia del “qualunque cosa io la so”. O del “qualunque tema io lo commento”. In nome del mantra ‘Siamo tutti figli di Trump’. Appuntamento alle 22, all’apertura dei cancelli. Tessera obbligatoria 5€. Ingresso party 5 €.
Raduno mondiale: che cosa è
Che cos’è #SIAMOTUTTOGLIFIGLIDITRUMP? “STFDT è una raduno di icone americane.
E’ un “ballo in Maschera”, dove tutti, una volta raggiunto l’obbiettivo tutti potranno finalmente gettare la maschera così come nostro Padre Trump ha gettato il parrucchino.
Uniti possiamo vincere”. Chiosa Roberto Masi uno degli organizzatori dell’evento. un modo ironico per affrontare i problemi di oggi e la primavera.
Matteo Lucchini