Provincia di Monza e Brianza si continua a sbagliare e noi paghiamo. E’ la quarta volta che il Tar boccia la politica dell’’assessore all’Istruzione e Politiche sociali Giuliana Colombo (ciellina della Brianza che non ha ancora deciso se schierarsi con Ncd o Forza Italia).
IL CASO – La Provincia di Monza e della Brianza ha torto. Il Tribunale amministrativo della Lombardia ha condannato la Provincia di Monza e Brianza a pagare e assicurare il sostegno di diciotto ore settimanali a scuola a un ragazzo che frequenta un liceo monzese. E’ il quarto caso in pochi mesi.
LA SENTENZA – Lo ha stabilito una sentenza del 28 gennaio con cui viene escluso il coinvolgimento del Comune di Monza. La Provincia aveva negato un insegnante di sostegno individuale a uno studente con diagnosi medica di deficit cognitivo, con invalidità totale. È proprio la diagnosi clinica a dire che al monzese è necessario il sostegno per la didattica e, in particolare, «di assistenza educativa per le relazioni sociali in ambito scolastico, nonché del servizio di trasporto». Si tratta di diciotto ore alla settimana di sostegno, chieste dalla famiglia prima al Comune e poi alla Provincia.
IL MERITO – “grava sulla Provincia di Monza e Brianza l’obbligo di assicurare al minore la presenza in ambito scolastico di un assistente alla persona». E quindi l’ente deve pagare, così come deve pagare anche il trasporto del ragazzo da casa a scuola. «È fondata la domanda di risarcimento del danno non patrimoniale proposta dallo studente nei confronti della Provincia di Monza e Brianza per omessa assegnazione di un assistente alla persona per un numero adeguato di ore» aggiunge il Tar, per il quale la Provincia dovrà pagare alla famiglia «il danno da omessa assegnazione di un assistente alla persona per diciotto ore settimanali, con decorrenza dalla data di inizio dell’anno scolastico 2012/2013 e sino al momento in cui tale livello di assistenza o un livello superiore è stato concretamente praticato, sempre in relazione all’anno scolastico indicato».
IL PRECEDENTE – Il 24 ottobre 2013. Uno scivolone da 12mila euro. È quanto era costato alla Provincia di Monza il braccio di ferro sui disabili, che ha visto alcune famiglie costrette a ricorrere al Tar per ottenere i fondi per l’assistenza. E ora l’opposizione chiede la testa dell’assessore Giuliana Colombo. Una figuraccia dalla quale in molti avevano sollecitato l’Ente, già in crisi di identità e di consenso, a guardarsi. A sostegno delle famiglie in difficoltà si era schierato dal Pdl il vicepresidente del Consiglio provinciale Attilio Gavazzi, portando avanti una vera e propria battaglia sul tema, mentre il gruppo consiliare del Pd era intervenuto sul caso più volte.