Passata in Consiglio la mozione sul vecchio Ospedale

Profughi via Asiago: approvata la mozione. È passata con 20 voti a favore, 8 contrari e zero astenuti. Sono questi i numeri del Consiglio comunale di Monza che ieri (lunedì 14 novembre, nda) ha votato la mozione 945. Ossia quella che chiede a Regione Lombardia di trasferire i migranti di via Asiago nei padiglioni dell’ex ospedale San Gerardo.

Profughi via Asiago: Il documento

La mozione era stata presentata la scorsa settimana dalla maggioranza Pd. Un documento che il primo cittadino avrebbe voluto approvato all’unanimità. In buona sostanza, il documento chiede al Pirellone la disponibilità a utilizzare i padiglioni 28 e 26 dell’ex San Gerardo (oggetto quest’ultimo di un Accordo di programma tra Regione e Azienda sanitaria) per trasferirvi in via temporanea i circa 100 richiedenti asilo ancora alloggiati negli appartamenti di via Asiago.

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Profughi via Asiago: Il dibattito

Più pro che contro. Il risultato, alla fine, è stato questo. Perché ad appoggiare la mozione,  è stata anche una parte dell’opposizione: Movimento 5 Stelle e il consigliere di Primavera Monza, Paolo Piffer. Nel mezzo il solito valzer tra figure, figurine e figuracce. A fare quadrato attorno al sindaco, Pd, Sel e Lista Faglia. Sul fronte opposto Lega e Forza Italia. Sugli spalti alcuni residenti di via Asiago, il segretario cittadino del Carroccio, Federico Arena e altri rappresentanti verde padano.

Profughi via Asiago: I contrari

Barricate attorno al Pirellone. Più o meno questo lo scenario politico. A sparare ad alzo zero il gruppo dei padani: “Il Comune ha partecipato ad una riunione sull’Accordo di programma – ha sostenuto Alberto Mariani – portando dei progetti. Poi si è ricordato dei migranti”. Mariani, noto per aver regalato un biglietto solo andata per il Marocco al primo cittadino, si è anche lanciato in un coro rivolto al consigliere di Sel, Alessandro Gerosa invitandolo a portarsi a casa cinque migranti per favorire “l’accoglienza diffusa”. Sul fronte del no anche gli azzurri Pierfranco Maffé (che fa il medico al San Gerardo, nda), Rosario Adamo e Martina Sassoli: “È una grande bufala sulle spalle di cittadini che stanno vivendo un incubo in via Asiago – ha detto l’azzurra – La mozione non specifica poi né chi si accollerà i costi né i tempi di permanenza. E nemmeno se da via Asiago saranno spostati tutti i migranti o solo una parte”.

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Profughi via Asiago: Le alternative del no

Le alternative? Due quelle arrivate dai consiglieri verdi e azzurri. La prima: convocare un Consiglio con ospite il Prefetto. La seconda, avanzata da Domenico Riga, quella di effettuare una ricerca prima sugli immobili comunali: “Questa mozione – ha spiegato Riga – chiede alla Regione di togliere le castagne dal fuoco al Comune. Perché, invece, non iniziamo a fare una verifica sull’intero patrimonio di proprietà e valutare una soluzione possibile?”.

Profughi via Asiago: I favorevoli

Favorevoli, come si diceva, il fronte della maggioranza. A cui si sono aggiunti Movimento 5 Stelle e il consigliere Paolo Piffer.  “I Cinque stelle non sono le persone più tenere con le Amministrazioni – ha spiegato il capogruppo Nicola Fuggetta – ma ci siamo presi la briga di analizzare il documento e di valutarne pro e contro. Questa mozione non è la soluzione ai problemi dell’immigrazione, ma è un tentativo di risposta”. “Quando si affrontano situazioni emergenziali – ha ripreso Piffer – bisogna avere la capacità di affrontare l’immediato. Questa è una proposta di soluzione. Non mi illudo che la Regione domani dica sì, ma almeno proviamo ad utilizzare dei mezzi per risolvere la situazione di cittadini che non sono solo quelli di via Asiago perché la questione migranti è ben più grande e più complessa”.

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Profughi via Asiago: Il sindaco

Parte prima: più tecnico che politico. Come da circostanze. Roberto Scanagatti è intervenuto per ultimo. Obiettivo quello di sottolineare come la mozione vada oltre le attuali prerogative dei Comuni. “Il modello Sprar (Servizio centrale per i richiedenti asilo, nda) che introduce la quota del 2,5 per mille non poteva essere applicato dal Comune perché il protocollo non era ancora entrato in vigore. Non c’è dunque un problema del Comune che non avrebbe esercitato la propria azione due anni fa”. Il sindaco ha ribadito la posizione di Monza, ossia la dichiarata disponibilità ad aderire al modello, circostanza che porterebbe il capoluogo brianzolo ad ospitare all’incirca non più di 150 persone alla volta. Parte seconda: più politico che tecnico: “Capisco che ci sono difficoltà politiche, le posizioni d’altro canto sono molto chiare. Detto questo, forse una sola domanda non è stata fatta: ma se il documento fosse approvato all’unanimità, per quale motivo Regione Lombardia dovrebbe dire di no, posto che è stata rilevata da tutti la forte criticità?”

Profughi via Asiago: La situazione

Passato il vaglio del voto, il documento è partito per il Pirellone. Si attende risposta ufficiale. I tempi potrebbero non essere così brevi, sia in caso di risposta positiva sia, a maggior ragione, se negativa. Con buona pace dei residenti. L’unica certezza (si fa per dire) al momento è la prossima asta per la cessione dell’immobile di via Umberto I. Da 50 milioni si è scesi a 37. Soldi che andrebbero a rimpinguare quelli impegnati da Regione (30 milioni) e Azienda sanitaria (20 milioni) nelle opere sull’ospedale San Gerardo. Un maxi progetto che potrebbe essere considerato “incompatibile” con la presenza di un hub temporaneo, ma che potrebbe però rientrarci nella misura in cui lo stesso Adp sull’ospedale prevede che una parte sia destinata al Comune per progetti di housing sociale. Quale? Proprio quella riqualificata che il Comune vorrebbe utilizzare ora per i richiedenti asilo.

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