È passato, ma di poco. Con un numero di votanti da record negativo – in tutto 2.073 voti comprese una ventina schede bianche – le primarie per la scelta del nuovo segretario regionale del Pd in Brianza parlano di crisi in casa della sinistra. O almeno sbandamento.
Sarà l’effetto di quel che sta accadendo a Roma, ma che la competizione fosse poco sentita era chiaro fin dalle prime ore di questa mattina, quando soltanto il 10% degli aventi diritto si era recato alle urne per scegliere tra il candidato sostenuto da Matteo Renzi, Alessandro Alfieri e la candidata sostenuta da Pippo Civati, monzese e dissidente del Pd, Diana De Marchi. Lo stesso Civati, questa mattina, era a Monza per votare, confermando ai microfoni la sua posizione: “Più che simpatizzanti, antipatizzanti – ha riassunto l’onorevole monzese – Forse non ci rendiamo conto”. Passando ai dati veri e propri, in Brianza – e in attesa dei dati lombardi – la situazione si è risolta con una vittoria risicatissica per Alfieri. Il candidato renziano ha totalizzato 1.063 voti per un totale percentuale del 51,8%, mentre la De Marchi ha avuto 989 voti, per un 48,2%.