Foto porno con minori in Brianza: arrestati e denunciati pedofili

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Foto porno con minori in Brianza: arrestati e denunciati pedofili. Il catalogo dell’orrore passa anche dalla Brianza. Bambini di dieci anni costretti ad atti sessuali tra loro e anche con animali. Migliaia di foto porno di minori, bambini e bambine. Poi ieri mattina alla cinque le manette e le denunce. Un traffico di materiale pedo-pornografico che ha visto coinvolti due uomini residenti a Besana Brianza e Busnago. Due insospettabili che facevano parte di una rete internazionale che si scambiava via web materiale che a definire schifoso è dir poco. Oltre a loro, la Polizia Postale, ha arrestato quattro persone tra cui un prete e denunciati altri 27 uomini in tutta Italia. Le indagini sono coordinate dal pubblico ministero di Milano Giovanni Polizzi.

IL PRETE – si tratta di un salesiano di 49 anni che ha vissuto per dieci anni a Oulxin Val di Susa, in provincia di Torino. Recentemente era stato trasferito ad Alassio. Il prete si fingeva un manager statunitense nelle conversazioni via internet con gli altri indagati, ma nella realtà era un sacerdote. La Polizia postale lo ha arrestato. E’ accusato di “cessione aggravata” di materiale pedopornografico, contestazione che prevede l’aver trattato materiale con “minori di anni 16” e in “numero maggiore di tre”.

I DENUNCIATI IN BRIANZA –  Oltre ai quattro finiti in carcere, la Polizia postale ha anche denunciato 29 persone, tutte italiane e individuato 233 utenti di 35 Stati che, in tutto il mondo, si scambiavano su Internet materiale pedo-pornografico contenente immagini di bambini con meno di dieci anni costretti ad atti sessuali tra di loro e anche con animali. Tra questi i due insospettabili di Besana e Busnago che secondo l’accusa avrebbero acquisito sul loro computer in particolare fotografie e video di preadolescenti. Tra il materiale scambiato dagli indagati c’erano anche scatti di bambini di pochi anni, in gran parte  Tra le persone coinvolte c’è anche un insegnante.

IL SITO DEI PEDOFILI – I pedofili provenienti da diversi Paesi si incontravano sul social network russo Imgsrc.ru, utilizzato dagli iscritti per pubblicare immagini di vario genere. Si lanciavano segnali attraverso commenti “in codice” a fotografie non pedopornografiche di bambini, spostando poi le conversazioni, quasi sempre in lingua inglese, su altre piattaforme web, dove avveniva lo scambio di migliaia di immagini da parte della rete internazionale.

LE INDAGINI – Le indagini sono iniziate nel 2012 e sono state effettuate da agenti della Polizia postale sotto copertura, che sono riusciti a infiltrarsi nella rete fingendosi pedofili. Durante le perquisizioni è stato sequestrato materiale che ora è al vaglio degli inquirenti. Si tratta di migliaia di fotografie. Sono in corso gli accertamenti per verificare se alcuni degli indagati siano anche responsabili della produzione di materiale pedopornografico, oltre che dello scambio.

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