Visite al San Gerardo di Monza “in coda” anche un pappagallo
Pappagallo in ospedale. A prima vista potrebbe sembrare una battuta. Visto il facile doppiosenso sempre dietro l’angolo. Ma non lo è. Nè una battuta né un doppiosenso. Al San Gerardo Monza è arrivato un ospite inusuale. Incursione inattesa al nosocomio brianteo. L’aneddoto risale a mercoledì scorso. Il simpatico protagonista è un piccolo (quanto sbadato) pappagallo giallo. Si è introdotto da una finestra aperta all’interno di Villa Serena, una delle strutture del San Gerardo che ospita gli uffici amministrativi. E lì è rimasto fino all’arrivo degli addetti Enpa di Monza e Brianza.
Pappagallo: la cattura
Il piccolo pennuto è stato recuperato dagli operatori già il giorno dopo l’incursione “in luogo pubblico”. Su chiamata dell’ospedale. La “cattura” è stata resa agevole dagli impiegati del reparto amministrativo, che lo hanno chiuso in un ufficio. L’intervento degli addetti Enpa, tramite apposito retino ha permesso di rendere fine alla “latitanza”. L’animale è stato trasportato subito al canile di Monza in via San Damiano. Identificato, si è rivelato essere un esemplare ‘inseparabile’. È già munito di anellino identificativo ed gode di buona salute. Adesso lo attende un soggiorno al rifugio. Gli addetti sperano sia di breve durata. La soluzione migliore per lui sarebbe che tornasse a casa. In caso contrario verrebbe messo in adozione.
Pappagallo: sempre in coppia
L’esemplare di pappagallo appartiene alla razza comunemente detta ‘inseparabile’. Genere scientifico, Agapornis. L’appellativo non è casuale. Questi volatili contenuti hanno una vasta nomea per la loro propensione a rimanere fedeli a vita a un altro inseparabile. Una tendenza morbosa che sono persino in grado di trasferire sull’uomo. Nello specifico sul proprietario. Secondo alcuni il troncamento della relazione per la scomparsa di uno dei due li renderebbe finanche depressi. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, tuttavia, acquistare un esemplare spaiato non rappresenta un problema in questo senso.
Matteo Lucchini