I lavoratori clandestini erano nascosti in un’intercapedine
Operai cinesi clandestini nascosti dietro ad un muro. Affari loschi in pelletteria, ma non è un film. Controlli a tappeto nelle fabbriche della brianza e del territorio limitrofo. I carabinieri del Nucleo Ispettorato Lavoro di Milano e gli uomini dell’Arma di Sesto San Giovanni e di Monza hanno scoperto il business illegale. Sono finiti in manette i due titolari. Entrambi gli uomini sono stati accusati di sfruttamento e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Azienda cinese: il controllo e i primi sospetti
Il tutto è avvenuto nella mattina di giovedì 14 luglio. A Cologno Monzese in via Barcellona, i militari di Monza, Sesto San Giovanni e Milano hanno proceduto a un controllo di routine. Dopo il tentativo di ritardare l’accesso ai carabinieri, sono nati i primi sospetti. Oltre all’atteggiamento dei due titolari, anche il numero dei macchinari in funzione era nettamente superiore al gruppo di operai al lavoro.
Operai cinse i clandestini: la scoperta dei carabinieri
Dopo aver notato la presenza di una cucina attrezzata per rifocillare diverse bocche, i militari hanno proceduto al controllo della pelletteria. Tutto l’edificio è stato passato al setaccio. Dietro una parete di cartongesso è stata fatta la scoperta. 13 operai cinesi presenti irregolarmente sul territorio. I clandestini erano stati fatti nascondere all’arrivo dei carabinieri.
Il nascondiglio nell’azienda cinese Cinisello
Il tutto era stato studiato con cura. In situazioni di emergenza, i titolari dell’azienda avevano scavato un’intercapedine nel muro della pelletteria. Uno spazio angusto in cui erano stati nascosti i lavoratori abusivi dell’opificio. L’ingresso al nascondiglio era stato celato dietro a una parete di cartongesso. Inoltre, erano stati posti davanti all’entrata dell’intercapedine mobili e scatoloni. In un vicino capannone industriale era stato organizzato l’alloggio degli operai clandestini.
Operai cinesi clandestini: le accuse
I carabinieri hanno arrestato i due titolari della pelletteria. Gli uomini, di 46 e 48 anni, dovranno rispondere delle accuse di favoreggiamento e sfruttamento dell’immigrazione clandestina. Il più giovane degli indagati era già noto alle forze dell’ordine per un caso analogo di emerso nel 2014.
Alessandro Galli