Omicidio a San Rocco presi gli assassini. Italianissimi e residenti a Monza. Come la vittima. Tossici. Come il morto. Minorenni. Un 14enne e un 15enne sono stati fermati dai carabinieri di Monza perché sospettati di aver aggredito e ucciso a coltellate Cristian Sebastiano, 42 anni, ieri (domenica 29 novembre ndr) attorno alle 12.45. Lo ha confermato il Procuratore della Repubblica per i minorenni di Milano Ciro Cascone. Uno dei due avrebbe detto agli inquirenti di averlo fatto “per punirlo di avermi trascinato nella tossicodipendenza”, ma il movente è al momento ancora al vaglio degli inquirenti.
Omicidio a San Rocco, il delitto
Omicidio premeditato l’accusa. Le coltellate sono state sferrate con un coltello da cucina, secondo i primi accertamenti medico legali. L’arma del delitto è stata trovata in casa di uno dei due. È quanto emerso dal lungo interrogatorio dei due ragazzini, entrambi residenti a Monza, terminato all’alba.
Le indagini notturne
Le indagini lampo svolte dai carabinieri del comando provinciale di Monza agli ordini del colonnello Simone Pacioni, Nucleo Investigativo e sezione operativa della Compagnia, coordinati dalla Procura della Repubblica per i Minorenni, hanno portato al 14enne e al 15enne. Attraverso le testimonianze e la minuziosa analisi delle telecamere di videosorveglianza della zona. I due minorenni già nella tarda serata di ieri sono stati identificati e portati in caserma. Ancora al vaglio il movente del delitto. Le ipotesi sono una tentata rapina o una ritorsione per questioni legate all’uso di stupefacenti.
L’arma del delitto
Un coltello da cucina, l’arma utilizzata per uccidere Sebastiano è stato rinvenuto dai carabinieri a casa di uno dei due minorenni fermati per il delitto. In entrambe le abitazioni dei due identificati come i possibili autori del crimine, sono stati anche trovati gli indumenti indossati durante l’aggressione, alcuni dei quali ancora sporchi di sangue e infilati in lavatrice.
Omicidio a San Rocco: La vittima
Cristian Sebastiano era persona nota alle Forze dell’Ordine. E pure in zona. Aveva fatto dello spaccio la sua attività principale. La sua base operativa era a due passi dal luogo del delitto. Nei capannoni dismessi della ex Fossati e Lamperti dove si recava ogni giorno. Un servizio a “domicilio” per gli sbandati che hanno fatto della zona il loro rifugio. Di notte poi cambiava zona sempre alla ricerca di clienti e soldi.