Non sparate sulla Croce Rossa

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Non sparate sulla Croce Rossa, ma non è il nuovo film di Quentin Tarantino. Anzi. Quello che sta succedendo ad Agrate Brianza e dintorni assomiglia più ad un episodio di un cortometraggio di Aldo, Giovanni e Giacomo con protagonista Tafazzi. A farne le spese è il territorio della Brianza già “depredato” dai predoni romani e milanesi di altri gioielli di famiglia. Sì perchè a pagarne le conseguenze saranno proprio i brianzoli da sempre fautori della propria autonomia. Indipendenza ed orgoglio che una volta erano di ferro ed ora il materiale è cambiato assomiglia sempre più alla carta igienica viste le bandiere bianche issate una dopo l’altra negli ultimi anni.

Non sparate sulla Croce Rossa che succede? La premessa

Vorremmo saperlo pure noi che arriviamo da un “paese” figlio di portatori d’acqua sin dai tempi dei romani. Agrate, terra di Brianza. La locale sezione della Croce Rossa conta una quarantina di volontari. Brava gente che poco o nulla sa dei giochi che sono sopra le loro spalle. Il gioiello di famiglia di Agrate non sono tanto gli uomini seppur indispensabili, ma la struttura, la logistica. Edifici, magazzini, terreno che sono di proprietà della Provincia di Monza e Brianza dati in comodato d’uso. Posizione strategica a due passi dalla Milano Venezia, magazzini clienti pieni di strutture (tende, macchinari ecc) e di cibo da distribuire sul territorio a secondo del bisogno.

La vicenda

Da qualche tempo il “piccolo” (se paragonato ad altre realtà) Comitato sta subendo le “attenzioni” neanche tanto disinteressate del Comitato Cri di Sesto San Giovanni che vorrebbe inglobare (un eufemismo) Agrate. Con quale fine solo Dio e i Santi e pochi altri sanno. E c’è pure chi va a sponsorizzare l’operazione in Prefettura suscitando da quelle parti un travaso di bile (eufemismo). L’organo periferico del Ministero dell’Interno che ha funzioni di rappresentanza generale del governo sul territorio della provincia (nel suo caso di Monza e della Brianza), si sente dire che l’accordo appena siglato con la Croce Rossa sull’ospitalità ai migranti (in caso di bisogno ndr) è da considerarsi carta straccia. E non contento fa pure la voce grossa non conoscendo evidentemente quanto permalosa (oltre che capace) sia la titolare. Qualcun altro disdice gli accordi con l’ospedale di Vimercate per il trasporto del sangue. Avvalorando quindi la tesi che il Comitato di Agrate è in fase di dismissione. Con il Comitato di Sesto che veste i panni del buon Samaritano ed è pronto a rilevare tutto quanto. Perchè questo assalto all’arma bianca? Boh. Tra qualche giorno i volontari di Agrate voteranno se trasferirsi e gravitare su Sesto oppure rimanere in Brianza. Legittimo quesito per carità. Peccato però che terreno ed altre pertinenze siano (repetita iuvant) della Provincia di Monza e Brianza. Quest’ultima può tollerare lo scippo perdendo l’ennesimo pezzo importante del territorio a vantaggio di Milano e dintorni? E pure gratis.

Non sparate sulla Croce Rossa, l’epilogo

La risposta all’ultima domanda non può che essere no.

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