Nel nome di Davide Pieri: Monza sempre più al comando

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Tre reti dei biancorossi stendono la Pergolettese e la capolista Monza se ne va

Nel nome di Davide Pieri. Una vittoria che vale doppio quella di ieri per il Monza calcio. Giornate così per il popolo biancorosso, sono solo da incorniciare. Vinta la grande sfida contro la Pergolettese dopo il derby con il Seregno. La madre di tutte le battaglie, aveva una duplice importanza. Il confronto con la diretta inseguitrice. E l’obbligo di onorare al meglio il ricordo di Davide Pieri. L’indimenticato supporter biancorosso, tragicamente scomparso in un incidente stradale 18 anni fa. Centrati entrambi gli obiettivi. Grazie ad una magistrale prova dei ragazzi di Zaffaroni in campo e dei ragazzi della curva sugli spalti.

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Nel nome di Davide Pieri: il ricordo

Il Brianteo si presenta, infatti, con una bella cornice di pubblico. La Curva Pieri si produce in una “fumogena” in pieno stile anni ’80. La nebbia biancorossa avvolge l’intero settore e mentre salgono incessanti i cori, capitan Ferrario depone un mazzo di fiori ai piedi della Curva. Un gesto per Davide. Il tifoso biancorosso è stato ricordato anche dagli amici lecchesi con uno striscione durante la loro partita. Quando la nebbia si dirada, i biancorossi stanno già stringendo d’assedio l’area ospite.

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Nel nome di Davide Pieri: primo tempo

Il Monza ha subito un buonissimo impatto sulla partita. Bomber Ferrario si mangia in contropiede una favorevolissima occasione, calciando oltre la traversa. La Pergolettese subisce il forcing biancorosso e al 7’ su invito dello scattante Gasparri, ancora una volta Ferrario fallisce una girata di testa a due passi dal portiere. Gli ospiti non riescono ad arginare le trame di gioco dei padroni di casa Nle giro di dieci minuti, prima con Gasparri, vero motorino sulla fascia destra e poi con D’Errico sull’altra corsia sfiorano il gol in altre due occasioni. Alla mezz’ora finalmente il Monza passa. Dribbling ubriacante del funambolico D’Errico sull’out sinistro. Cross al bacio per Gasparri che deve solo spingere la palla in fondo al sacco. Biancorossi in vantaggio e stadio letteralmente in visibilio.

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Nel nome di Davide Pieri: il secondo gol

I ragazzi di Zaffaroni, come 11 Rocky Balboa, con gli occhi di tigre, continuano a menar fendenti. Subito dopo pochi minuti raddoppiano. Finalmente Ferrario si sblocca e trafigge con una mezza rovesciata nell’area piccola il portiere Leoni che nulla può e soccombe per la seconda volta in pochi minuti. L’entusiasmo è alle stelle e i biancorossi chiudono la prima frazione di gara tra gli applausi del pubblico in delirio.

Nel nome di Davide Pieri: secondo tempo

Nella seconda frazione di gioco continua il monologo biancorosso. Al 50’ ecco il terzo gol che chiude i giochi. Angolo pennellato da D’Errico e incornata di testa del promettente Adorni che di corsa va a prendersi gli applausi sotto la curva. Il terzo gol taglia le gambe agli ospiti. Ormai incapaci di reagire e i padroni di casa mettono in ghiacciaia il risultato ormai conseguito. I ragazzi di Zaffaroni giocano in scioltezza. Ballando a tratti un samba brasiliano e andando più volte vicino alla quarta segnatura con Perini e poi con Origlio che colpisce un palo a botta  sicura. Nel finale la Pergolettese potrebbe segnare il gol della bandiera grazie ad un penalty concesso in loro favore. Questo Monza, anche se il clima natalizio spingerebbe per altre scelte, non è in vena di regali e “ Batman” Battaiola sigilla la propria porta, respingendo il tiro dagli undici metri.

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Nel nome di Davide Pieri: la vittoria

Il Monza stravince l’incontro e vola a più cinque, sempre più solo al comando. A fine partita, i ragazzi del SAB hanno invece disputato il loro personalissimo “terzo tempo”. Andando a depositare il mazzo di fiori donato dalla squadra sulla tomba dell’amico Davide. Un appuntamento che si ripete da 18 anni. In un silenzio che vuol diventare musica da cantare ancora una volta con chi non c’è più, perché i ragazzi del SAB vogliono ricordarlo così com’era, pensarlo ancora vivo e che come allora sorride…Ciao Davide.

Andrea Arbizzoni 

 

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