Manzù storie di passioni: scorcio sull’anticonformista in mostra al Must
Must Vimercate, la conferenza su Manzù. L’artista dei cardinali resta in città. Spostandosi giusto quelle poche centinaia di metri. Dal MUST all’auditorium della biblioteca di Vimercate. Grazie a Valentina Raimondo, curatrice del ciclo espositivo in mostra al Museo vimercatese del Territorio fino al 28 febbraio per il 25° dalla scomparsa. Proprio lei, che col Manzù “condivide” la dimora, Bergamo. Per il poliedrico artista non sarà che la prima di tante dimore. Tra Venezia, Milano, Torino, Salisburgo, Roma. Un vagabondare piuttosto comune nel mestiere. Quello che non è ordinario nel suo mondo è la vena eclettica. Scultore, incisore, intagliatore, pittore, Giacomo Manzoni (al secolo) è quanto di più versatile si possa trovare nel quadro artistico del suo tempo, il XX secolo.
Must Vimercate: il rapporto controverso con la religione
Versatile, ma anche originale. Tanto da infischiarsene delle mode e da restare fervidamente coerente con le proprie vedute. Sull’arte propriamente detta, ma anche su questioni legate all’arte “di striscio”. Si pensi solo alla sua nota e annosa concezione della religione moderna. Ripudiata senza ipocrisia. Una posizione anche per questo apprezzata dal suo “amico” Angelo Roncalli. Papa Giovanni XXlll. Il legame onesto col “Papa Buono” lo spingerà nel 1963 a dedicargli uno spazio. Un bassorilievo in un pannello della Porta della Morte. La porta laterale della Basilica di San Pietro. Manzù si prende il diritto di stravolgere nel tema assegnatogli. Dai santi e martiri alla morte.
Must Vimercate: Manzù contro l’idea artistica fascista
Sono diverse le tendenze anticonformiste di Manzù. Lo è anche, in pieno fascismo, il rigetto delle forme monumentali dell’arte tipica del regime. Linee austere mai applicate. In favore di una leggiadria che trova spazio in numerosi angoli del suo repertorio. Come nelle ballerine del tema degli anni ’50, “Passo di danza”. Un nucleo tematico ispirato dalla sua principale musa. Nonché seconda moglie Inge, ballerina conosciuta all’opera di Salisburgo in quegli anni.
Must Vimercate: temi e sezioni
Le 30 opere proposte al MUST sono divise e disposte per sezioni. Che riproducono i nuclei di soggetti distintivi del percorso artistico di Manzù. Nella produzione artistica i temi momentanei, s’intrecciano con nuclei tematici cronologicamente più trasversali. Come i cardinali. Presentati con una regola geometrica semplice e regolare. Un cono più grande per il corpo e uno ridotto per la mitra. La natura, in parte raccolta in erbari. O ancora, la citata religione, con i bassorilievi delle crocifissioni. La famiglia. Anzi, le famiglie. La (triste) memoria della prima è segnata dalla prematura scomparsa dell’intera prole. Compresa quella di Pio. Brillante designer automobilistico “immortalato” quasi profeticamente da Giacomo. La seconda è impressa nelle raffigurazioni della consorte Inge e dei figli Giulia e Mileto. Apice del “bere fuori dal coro” Manzù lo raggiunge però nello scontro con le autorità di Brera. Negli anni ’40 e in linea con la sua gavetta “da bottega”, dopo avervi insegnato Manzù desidera riformare il sistema accademico delle Belle Arti per renderlo meno teorico e più manuale. Mozione Respinta. Questo è Manzù.
Matteo Lucchini