Paolino Villa morto il giorno dopo l’archiviazione delle accuse di avere ucciso sorella e nipote
Morto dal dispiacere dopo aver atteso per 8 mesi di essere scagionato da accuse infamanti. Come lo possono essere aver uccisi la sorella e la nipote. Paolo Villa, 75 anni, di Ornago in Brianza, è deceduto ieri sera (mercoledì 24 ottobre). Un infarto lo ha colto mentre cenava nella residenza per anziani del paese. Invano i soccorritori hanno cercato di rianimarlo. Soltanto da 24 ore il pensionato aveva saputo che il giudice del Tribunale di Monza lo aveva scagionato ufficialmente dalla pesante accusa. Quella di avere ucciso la sorella Amalia di 85 anni e la nipote Marinella Ronco, 52 anni, con cui viveva.
Paolino Villa morto dal dispiacere
Le due donne erano state trovate senza vita sabato 10 febbraio scorso dopo che il 75enne pensionato aveva avuto un malore in un bar. Per Villa era scattato il fermo con l’accusa di duplice omicidio volontario. In carcere c’era rimasto 10 giorni. Le autopsie avevano evidenziato la morte naturale di madre e figlia. Ma l’uomo aveva dovuto attendere 8 mesi per ottenere l’archiviazione. Una situazione che lo aveva depresso molto.
Morto dal dispiacere il caso
Paolo Villa aveva fatto scoprire i corpi senza vita della sorella Amalia Villa, 85 anni e della nipote Marinella Ronco, 52 anni. Villa, che aveva detto di non sapere nulla di quei decessi, era stato sottoposto a fermo con la pesante accusa di averle uccise. Il 75enne era stato scarcerato dopo 10 giorni, quando le autopsie eseguite sui corpi delle due donne hanno rivelato che sono morte per cause naturali. Dopo 5 mesi è stata depositata la consulenza dei medici legali e a 7 mesi dai fatti la Procura ha chiesto l’archiviazione oggi disposta dal gip. Un’attesa che aveva causato al pensionato problemi per ottenere il dissequestro dei beni e il via libera all’eredità per sbloccare il patrimonio e pagare i debiti accumulati per la casa di riposo e i funerali delle parenti, poi interamente saldati.
Marco Pirola