Cinque stelle, quattro santini. Le cene eleganti e l’ultimo tango a Zagarise
Monza voto i sette candidati sindaco e qualche curiosità spicciola. Così per distrarsi un po’ da una campagna elettorale che sembra mai partita. I monzesi sembrano indifferenti. La più “soffia” degli ultimi anni. La seconda parte di un viaggio semiserio tra la politica di Monza. Domenica 11 giugno, andrà al voto la terza città della Lombardia. Sarà pure un test per le prossime regionali. E infatti qualcuno si è già attrezzato.

Monza voto: cena elegante in trattoria della Lista Burraco
I “grandi” elettori di Dario Allevi come Cesare Boneschi, preferiscono un classico delle campagne elettorali. Di un tempo glorioso. Le cene. Prima quella di Arcore fatta da Silvio Berlusconi e sponsorizzata dal solito geometra della “real casa” Francesco Magnano. Ora quella in “trattoria” dello scorso lunedì. Cento persone invitate a tavola per mangiare. Gratis. Come ai vecchi tempi appunto. Quelli di Boneschi. “Parterre de roi” (si fa per dire). Dall’immarcescibile professor Franco Bertazzini all’inossidabile Luigi Moretti già Fiera di Monza. Da Andrea Magro, geniale inventore di Babele, la “formula dei ricordi” il giovedì in Villa. A Luca Veggian e Adriano Corigliano. Poco importa se uno abita a Carate e l’altro a Giussano e non votano a Monza. Quello che conta è fare numero. Presenza. Come i carriarmati di mussoliniana memoria.

Monza voto: ultimo tango a Zagarise
In questo giro elettorale non poteva mancare lei. Anna Mancuso. L’unica candidata non candidata, ma che c’è sempre. Ha una lista che ha fondato. Va in televisione alle trasmissioni Rai riservate ai candidati. Anche se non è candidata. Presenzia ad ogni cosa che sia più di due persone. Ha uno sponsor (suo paesano calabrese verace) Mimmo Pacicca. Quest’ultimo è uomo di fiducia di Giulio Gallera assessore lombardo alla Sanità. Setaccia la città alla caccia di voti per la Lista civica che appoggia Allevi e di preferenze per Antonio Scalise, calabrese come lui. Pacicca è in “missione per conto di Dio. Ad ogni piè sospinto cita la sua stella protrettrice (la coordinatrice regionale azzurra Maria Stella Gelmini). Ne è passata di acqua sotto i ponti del Lambro quando era schiettissima con Gianfranco Fini. Lei guarda oltre. Cavallo di razza politica punta alle regionali imminenti. Magari come candidata nella Lista Maroni dove bastano un pugno di preferenze per finire Consigliere regionale a 10mila euro al mese. Grandissima. Ci ha insegnato sin dai tempi di Vigilio Sironi di cui era fedelissima, a guardare avanti e a non fermarsi. Mai.
Monza voto: campagna a cinque stelle e quattro santini
Se Piffer è malato di web i grillini non gli sono da meno. Ma questo fa parte del loro Dna. Basti pensare che un candidato grillino si è “permesso” di far stampare “di contrabbando” e senza chiedere permesso 3mila santini con il suo nome. Tremila appena? un tempo il quantitativo era “roba” da circoscrizione. E ti fa questa confidenza con la faccia imbarazzata di quelli che sono stati pizzicati a rubare le offerte in chiesa. Aggiungendo:”mi raccomando… discrezione”. L’eretico li distribuisce sussurrandoti all’orecchio. Come facevano i cristiani nella Russia di Stalin. Il suo nome è taciuto dal sottoscritto. Non vorrei finisse sotto protezione per avere violato le regole del gruppo. Poi ci sono quei pentastellati che si fanno propaganda con pezzi del programma. In particolare uno. che ha come cavallo di battaglia la proposta di annullare il divieto di spostare le automobili dalle strade il giorno dello spazzamento. Su come si riesca a fare mistero. Pure qui il nome è taciuto. Non vorrei che la Cia ce lo rapisse avendo inventato l’acqua calda. O più semplicemente che destasse l’attenzione di qualche medico… Almeno lui spende di suo. Faccia compresa.
2 CONTINUA…
Marco Pirola
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