Nella trasferta di Livorno striscione di solidarietà dei tifosi del Monza per la morte di due operai
Monza ultras, anche i tifosi hanno un’anima. Monza ultras, i diavoli degli stadi che ogni tanto si buttano in politica. Sì, quelli che la sinistra, i giornali e pure qualche Questura d’Italia dipingono brutti, sporti e possibilmente cattivi. Quelli tutto alcol e casino sugli spalti. Magari al ritmo della canzone dei paracadutisti. Ed ancora quelli dal tasso alcolico up che solo il “Caffè Borghetti” e qualche birretta di troppo sanno dare. Eppure tra esibizioni a petto nudo modello vichinghi in battaglia, slogan da urla spunta lo striscione. Non uno qualunque. Lo striscione.
Monza ultras lo striscione
“Le morti bianche non hanno bandiera”, in ricordo dei due operai e tifosi livornesi che due giorni prima erano morti in un incidente sul lavoro a Livorno. Bruciati nello scoppio di un serbatoio. Città dove giovedì si è giocata l’attesissima sfida tra i biancorossi e i toscani. Sfida vinta dai primi sul campo che sugli spalti. Un lenzuolo bianco con una scritta spray nera dove dietro c’è tutta la filosofia impressa dal gruppo dei super tifosi monzesi che seguono la squadra ovunque. A Livorno per la cronaca erano 50. Alla fine i biancorossi hanno espugnato il campo dei padroni di casa con le reti di Giudici e D’Errico.
Monza ultras il plauso del senatore
“Di solito gli ultras sono visti in modo negativo. Io invece sono orgoglioso di quelli del mio Monza”. Andrea Arbizzoni, assessore allo Sport di Monza è grande tifoso biancorosso. Di più. Sul campo o meglio sugli spalti, si è conquistato il nomignolo di “senatore”. Lui che una volta “scappò” dalla finestra di un giornale di provincia per saltare al volo sul pullman degli ultras diretto a Novara salvo poi rientrare (sempre al volo) per riprendere a scrivere l’articolo…
Marco Pirola
