Monza: In Tribunale? Gli avvocati sono senza sosta….

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Primo fotogramma: Una Bmw sportiva scivola dal ponte di San Gerardino e si infila in uno dei parcheggi in piazzetta Anita Garibaldi. All’ombra del Tribunale. Secondo fotogramma: Un uomo scende dall’auto. I modi da geometra Calboni, come in Fantozzi. È solo più magro e più abbronzato. Terzo fotogramma: “Tieni le chiavi, caro” grida l’uomo senza nemmeno curarsi se qualcuno lo stia osservando. Quarto fotogramma: “Grazie avvocato, ci penso io”.Il solerte parcheggiatore afferra le chiavi che l’altro gli tende e se le infila in tasca. Poi si sposta con cautela, posizionandosi più o meno all’altezza del ponte. Sullo sfondo c’è  una jeep della Polizia locale. Un agente è fermo, in piedi. Aspetta. Ma non di vedere cosa farà il nostro. No, aspetta. Chissà, forse un collega salito in Procura. Appunto.

Succede ogni giorno sotto le finestre del Tribunale di Monza. Il parcheggio di piazzetta Garibaldi? Un vuoto a perdere. Le strisce blu? Potevano anche non farle, se tanto c’è chi non paga. Meglio qualche monetina nelle tasche dell’abusivo – che alla bisogna provvede a spostare l’auto senza tagliando della sosta – che sprecare denaro nelle apposite macchinette. E chissenefrega.

“Oramai – spiega qualche operatore del settore – è un’istituzione”. Si riferisce proprio al parcheggiatore abusivo. E in un certo senso è così. Non solo perché quel parcheggio, da che esiste, è sempre stato “subappaltato” da qualche abusivo, ma perché in effetti l’abusivo  è quasi più a casa di chi, come il vigile urbano, dovrebbe farci caso. Conosce tutti, sorride, saluta il vicinato e il vicinato lo ricambia. Ed infatti non sembra essere lui il problema. Anzi, a guardarlo bene è proprio così…

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