di Marco Pirola
Monza, una tassa sull’amore. Se la vogliamo buttarla sull’elegante. Visti i tempi e con tali chiari di luna in Parlamento, possiamo ben dire che da quando il sindaco di sinistra Roberto Scanagatti ha introdotto la tassa di soggiorno, anche il prezzo di una “trombata” in motel è aumentato. Di quattro euro a coppia a partire da sabato 1 febbraio. A sollevare il caso il consigliere comunale leghista Simone Villa a cui ha fatto da sponda l’assessore provinciale, il padano Andrea Monti. Una conseguenza della tassa che era sfuggita ai guru della sinistra che hanno voluto a tutti i costi il balzello sul soggiorno in città. Gli stessi che erano preoccupati, giustamente, di escludere gli studenti universitari, ma a cui evidentemente era sfuggita l’inezia amorosa. Tanto più a che il comunistissimo sindaco di Milano Giuliano Pisapia a suo tempo aveva escluso i motel dall’aumento della tassa di soggiorno per la sosta sotto le sei ore (evidentemente considerando fisiologico tale limite di orario per i comuni mortali…). Quindi da oggi trombare nell’unico motel di Monza costerà di più. O come suggeriscono i propositori dell’interpellanza, basterà andare 200 metri più avanti. A Lissone, dove Concettina Monguzzi, sindaco comunista pure lei, non ha messo la tassa di soggiorno. Due ore in allegra compagnia può essere una questione di centimetri, ma anche di un centinaio di metri. Quando si dice l’amore ai tempi della crisi…