Monza sgombero murata la casa dei rom

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Diefenbach Monza un muro vi separerà

Monza sgombero Diefenbach, la storia si ripete o siamo noi. Senza scomodare Paolo Mieli. Martedì 16 maggio, ore 9 in punto, nuovo sgombero all’ex Diefenbach di Monza. La seconda operazione calendarizzata dall’Amministrazione “Detto, fatto” guidata dal sindaco Dario Allevi. Questa volta a differenza della prima fallimentare nata sull’onda dell’entusiasmo del giovane assessore alla Sicurezza Federico Arena, arrivano anche i mattoni. Quelli necessari a chiudere l’ingresso e le finestre del rudere diventato “bivacco” di rom, senza tetto e similari.

L’Amministrazione Detto, Fatto… murato

Mattinata di Polizia. Ore 9 via Borgazzi parata di stelle (che sembrano andare di moda) politici e mattoni. Presenti al via dei lavori il sindaco Allevi, gli assessori Arena e Arbizzoni. Lo sgombero è stato coordinato dalla Prefettura che come ben si sa ha i suoi tempi. Biblici. Carabinieri in forze, Polizia locale e pure i pompieri. L’operazione è iniziata alle 9,30 con l’arrivo di più mezzi per la raccolta dei rifiuti. I camion della ditta Sangalli hanno presenziato l’intera mattinata. Di roba da portare via non mancava certo. Dirigendosi poi in discarica carichi da ingenti quantità di rifiuti, vettovaglie e coperte.

monza sgomberoMonza sgombero alla ricerca di una soluzione duratura

Da anni abbandonata, l’ex ditta Diefenbach di Monza, è ciclicamente soggetta ad occupazioni abusive che vanificano l’operato dell’Amministrazione e incidono sul “morale” degli elettori. Un problema mai risolto, una spina nel fianco sotto gli occhi di tutti i cittadini di Monza. Infatti all’inaspettato “circo Barnum” che accompagna ogni operazione siffatta non sono mancati pure i curiosi. Molti i passanti che si sono fermati come spettatori. Chi ha guardato in silenzio Chi ha chiesto informazioni. Ed anche chi ha commentato “tanto domani saremo punto e accapo”. Ma stavolta ci saranno i mattoni a murare ingressi e tenere alla larga ospiti indesiderati.

monza sgomberoMonza sgombero Diefenbach la cittadella della vergogna

Data la grandezza dell’area (23 mila metri quadri), sono state avanzate negli anni diverse proposte per il reimpiego. Già nel 2012 c’era sul tavolo il progetto di edificare un struttura per fini alberghieri e direzionali. Idea naufragata sotto il peso delle tangenti sull’appalto dei rifiuti e della morte di Giancarlo Sangalli. Ma ora i mattoni grigio cemento sono destinati a cambiare lo scenario. Nel pomeriggio del 17 maggio sono iniziati i lavori di muratura alla ex ditta. L’obbiettivo è quello di chiudere le aperture strutturali per impedire altri accessi non autorizzati. Dissolvenza, titoli di coda e scritta: fine. Almeno sino al prossimo remake…

F.S.

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