Nozze gay a Monza: la protesta delle Sentinelle in piedi. Piazza Duomo, una domenica di fine maggio. Le sentinelle in piedi, il movimento anti-abortista e contro le nozze gay presidia il cuore di Monza. Schierati in file da dieci, a mezzo metro l’uno dall’altro come una legione romana, ma più larga. Imbracciano un libro. Fermi, silenziosi come delle vedette. Che a guardarli ricordano la fortezza Bastiani del Deserto dei tartari di Buzzati.
I Tartari arriveranno, anzi sono già passati come dimostra la cattolicissima Irlanda dove le nozze tra persone dello stesso sesso è realtà. Quale libro stiano leggendo non è dato sapere e, a dirla tutta, non dev’essere un granché visto che nessuno volta mai una pagina. Ce l’hanno con la legge contro l’omofobia. Che uno si domanda che deve fare se un gay viene molestato, picchiato o aggredito. Magari niente. Per loro, le sentinelle, è un grimaldello per arrivare alle nozze gay. E alle adozioni. Protestano. Un’ora, un’ora e mezza. Se ne fregano anche dei contestatori, i “sentinelli” che sfilano cantando e indossano i nasi rossi dei pagliacci. Pagliacci. E razzisti, così la pensano gli altri. Cantano, parte l’immancabile “Bella ciao” e poi il girotondo.

Nel mezzo ci sono carabinieri e polizia. Nei giorni precedenti qualcuno aveva fatto circolare la notizia che a supporto delle Sentinelle ci sarebbe stata anche la destra estrema. Casa Pound o giù di lì. Ma è un miraggio. Tra le Forze dell’ordine qualcuno se la ride pure, anche se mastica amaro per la domenica buttata nel cesso. E poi ci sono quelli che si avvicinano e ti dicono: “Io sono di sinistra, ma sulle adozioni gay la penso come loro”. È un problema di sinistra. Anche. Mica solo di destra. Infatti, tra le Sentinelle, c’è pure un ex assessore della giunta di sinistra di Michele Faglia. La sinistra chic….but not in my backyard. E poi, alla fine, ci sono loro. Quelli che votano. I monzesi si godono lo spettacolo.
Aperitivo immancabile da Tea Rose. C’è il tatuato che sembra lo chef Rubio, la diva di Disney Channel e i monzesi bon ton. Qualcuno, più intraprendente degli altri, chiede. E allora via con la spiegazione di quel che stanno facendo. Si avvicina una signora anziana, è a braccetto con il marito. “Che fanno?” domanda. “Sa, sono le Sentinelle in piedi, quelli che protestano contro le adozioni gay”. Una smorfia, appena percettibile. Poi torna il sorriso compito: “Ma io devo andare in chiesa, si può vero?”. Certo signora….almeno per il momento.
Simona Calvi