Monza scomparso il signore del calcio. Si è spento mercoledì mattina (3 agosto ndr) in una camera del “Residence San Pietro di Monza“, Sandro Vitali. Calciatore che ha giocato a calcio. Direttore sportivo che sapeva di cosa si stesse parlano. Ex responsabile del settore giovanile del Milan. Ma soprattutto scopritore di tanti talenti veri e non posticci come Roberto Bettega e Franco Baresi. Monza, Napoli, Milano, Varese e Como. Quando giocava a calcio, la sua metà del cartellino fu ceduta dal Milan all’Alessandria per riscattare Gianni Rivera. Non proprio uno qualunque. E per i napoletani, amanti della scaramanzia, era quasi un “santone”. Dal 1958 al 1960 è al Napoli, dove si distingue anche per una coincidenza storica. L’aver segnato l’ultima rete nell’ultima gara allo stadio del Vomero, il 15 novembre 1959, quando i campani sconfissero il Vicenza 3-1. Ed avere segnato la prima rete nella prima gara dell’allora nuovo stadio di Napoli nella successiva partita casalinga dei partenopei, il 6 dicembre 1959, in Napoli-Juventus (2-1).
Monza scomparso: Vitali il signore del calcio
Passione, cuore, anima. Vitali era tutto questo. Di più. Scopritore di talenti veri e non “brasiliani posticci”, era solito misurare l’uomo prima ancora che il calciatore. Lui era personaggio che ha amato il calcio. Che lo ha vissuto con passione e cuore. Senza dimenticarsi i giovani su cui investiva e costringeva le squadre ad investire.
Monza scomparso: il cordoglio del Milan
Discreto ed autorevole. Ha esultato da vero rossonero nell’anno dello “scudetto della Stella”. Innamoratissimo del Milan e del calcio. Ha guidato per una stagione il settore giovanile del Milan dopo l’inizio della gestione di Silvio Berlusconi. In un telegramma della società rossonera il cordoglio dell’intera squadra. “Nell’ora della sua scomparsa, il Milan conserva la testimonianza e l’eredità di Sandro. Alla famiglia i sensi del cordoglio piu’ commosso da parte di tutto il Milan e di tutti i rossoneri”.
Monza scomparso: l’uomo della stella del Milan
Cresciuto nel Milan, dove debuttò il 6 febbraio 1955 in Triestina-Milan (4-3). Unica sua gara di campionato nella stagione che vedrà alla fine i lombardi vincere il quinto scudetto. Fu ceduto all’Alessandria in comproprietà. La seconda metà del suo cartellino fu ceduto sempre all’Alessandria per riscattare l’intera proprietà del cartellino di Gianni Rivera. Nella sua prima militanza con i piemontesi, di cui diventò una bandiera, ottenne una promozione in Serie A e di seguito il dodicesimo posto in classifica.
Monza scomparso: il direttore sportivo
Fu per otto stagioni direttore sportivo al Milan. Dal 1974 al 1982, epoca in cui i rossoneri vinsero il campionato 1978-1979, la Coppa Italia del 1977 e la Mitropa Cup del 1982. Nel 1991-1992 fu quindi responsabile del settore giovanile della società rossonera. I funerali giovedì pomeriggio alle 15 nella chiesa di San Biagio.
Marco Pirola